QUI il documentario completo:
Claudio Lolli Salvarsi la vita con la musica
LA TUA RIVOLUZIONE CI
SARÀ: PER CLAUDIO LOLLI - GIROLAMO DE MICHELE.
coi bottoni dorati e gli ottoni lucenti
fischiando la Marsigliese
mentre il vento fa il solletico ai sogni
rimasti incastrati nel cancello dei denti
fischiando la Marsigliese
mentre il vento fa il solletico ai sogni
rimasti incastrati nel cancello dei denti
Credo che tutti quelli che hanno amato o continuano ad amare Claudio
abbiano qualcosa di profondo in comune.
Io ho scritto un romanzo ambientato a Bologna, nel quale passa Claudio.
Non sto a spiegarvi come e perché, e a cosa serva dal punto di vista narrativo.
Ma a un certo punto il protagonista, a Parco Nord, vede passare Claudio Lolli.
Questo gli servirà più avanti, si ricorderà di questa immagine che gli farà
scattare un’associazione libera. Lolli non c’entra niente con la trama. Ma
passa. E sembra finita lì. A questo personaggio sono capitate delle brutte
cose, e gliene stanno capitando altre: si è chiuso in se stesso, è un ex
zingaro felice che ha smesso di essere ambedue le cose. È solo a casa e come fa
sempre quando è solo, beve. E quando beve si intristisce, perché rivede tante
persone che non vede più, che forse non vorrebbe rivedere, ma che forse
vorrebbe anche rivedere. Casa sua diventa un’assemblea: c’è la sua ex ragazza
che è morta, c‘è il suo grande amico che è in carcere, fine pena chissà quando.
È entrato nella lotta armata e ha ucciso qualcuno più farabutto di lui, è stato
preso, e dal carcere non risponde più neanche alle lettere. C’è un altro suo
amico che, dal giorno in cui hanno scoperto che il loro amico comune era
entrato nella lotta armata, ha quasi smesso di parlargli. Era il vecchio gruppo
del ’77.
E poi c’è Claudio Lolli che parla con Anna di Francia: l’ho voluta mettere come se fosse una persona reale. Se dovessi parlare del senso di questo mio contributo, è spiegare perché Anna di Francia per me è l’immagine della libertà; lo è sempre stata, da quando ho ascoltato per la prima volta questa canzone. E dopo trent’anni di ascolti credo di avere capito perché, tra le tante belle canzoni di Claudio, è quella che mi è rimasta più impressa…
E poi c’è Claudio Lolli che parla con Anna di Francia: l’ho voluta mettere come se fosse una persona reale. Se dovessi parlare del senso di questo mio contributo, è spiegare perché Anna di Francia per me è l’immagine della libertà; lo è sempre stata, da quando ho ascoltato per la prima volta questa canzone. E dopo trent’anni di ascolti credo di avere capito perché, tra le tante belle canzoni di Claudio, è quella che mi è rimasta più impressa…
Nessun commento:
Posta un commento