girano
sollecitazioni al boicottaggio di benetton, comprensibili, giustificate e
scontate; ma a me preme fare tre osservazioni, una sui prodotti di marchio, una
sul ricorrente smascheramento di singoli demoni, e una sulle possibilità di
elevare il boicottaggio al rango di arma contro il capitale;
1. il marchio: boicottare i prodotti di marchio benetton significa colpire
i negozi ed i negozianti, i fornitori e le commesse e di fatto solo in italia;
il padrone ne verrebbe colpito solo se ne derivasse un tracollo
del titolo, per il resto i suoi tentacoli sono diversificati e mondializzati; tuttavia marchiare di disprezzo il marchio è giusto;
del titolo, per il resto i suoi tentacoli sono diversificati e mondializzati; tuttavia marchiare di disprezzo il marchio è giusto;
2. la demonizzazione: due mesi fa si demonizzò zuckerberg per il caso
cambridge analytica, poi passato in gloria; un mese fa si demonizzò marchionne,
per contrastarne la beatificazione, ma anche questo caso passò presto in gloria
(eterna); ora si demonizza benetton, e passerà in gloria anche questo, di qui
alla prossima botta: ergo, il problema non é il demonio di ieri, quello di oggi
e poi quello di domani, il problema è l’inferno stesso e questo inferno si
chiama capitalismo;
3. l’inferno è comunque sensibile ad attacchi concentrati, preavvisati
scientificamente e attuati su larga scala (vedi lo sciopero ryan air); il
soggetto che può fare questo su larghissima scala è il consumatore, e la sua
arma letale può essere appunto il boicottaggio; per esempio lanciare una
giornata mondiale di boicottaggio di fb, o di shell, o di quale altro demonio
si voglia, comincerebbe forse a porre qualche problemino davvero
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