martedì 12 febbraio 2019

Cambio di strategia del M5s sugli F-35, il governo chiede di costruirne di più in Italia - Alessandro Marescotti



L'accordo è sostanzialmente questo: compriamo gli altri F-35 a patto che se ne producano di più in Italia.
Tofalo ha precisato che al suo omologo statunitense ha chiesto “di supportarci politicamente nell’indirizzare altri Paesi a realizzare i propri velivoli in Italia presso la Faco di Cameri, asset strategico della nostra Aeronautica Militare, al fine di salvaguardare le capacità occupazionali dello stabilimento”.
Il Movimento 5 Stelle piemontese aveva criticato aspramente gli F-35. I consiglieri pentastellati avevano criticato l’attività di assemblaggio degli f35 dichiarando che questi velivoli servono potenzialmente per il trasporto di bombe nucleari.
“Ci sono 900 lavoratori e solo 300 a tempo indeterminato. Roberto Cota, ex governatore della Regione Piemonte, aveva parlato di 10mila posti di lavoro. L’ex ministro Roberta Pinotti di 5 mila. Una presa in giro bella e buona nei confronti del territorio, perché non solo si producono velivoli predisposti a trasporto di bombe nucleari (armi anticostituzionali) ma tutto ciò avviene con minimi ritorni occupazionali e spese esorbitanti per i cittadini italiani. La scelta dei Governi passati di puntare sugli F35 si sta quindi manifestando in tutta la sua drammaticità anche in relazione al calo verticale di carichi di lavoro in tutti gli stabilimenti Finmeccanica ad eccezione di Cameri dove le ricadute sono minimali”.
Adesso invece è stato trovato il compromesso: non si griderà più contro le "spese esorbitanti per i cittadini italiani" e il "trasporto di bomba nucleari" perché l'accordo con l'amministrazione Trump punta ad orientare sullo stabilimento italiano l'assemblaggio degli F-35 di altre nazioni.
E infatti: notate più i parlamentari pentastellati gridare contro gli F-35? Lo state più sentendo inveire contro le bombe nucleari?
Alla fine l'opposizione agli F-35 si è trasformata in uno scambio: li accettiamo per qualche posto di lavoro in più. Il silenziatore è scattato sugli F-35 e sulle loro bombe nucleari (che arriveranno in Italia in versione "smart" proprio per gli F-35).

Una similitudine con l'ILVA
Il NO all'ILVA del M5s si è trasformato in un SI', in cambio della garanzia dei posti di lavoro. Anche per gli F-35 avviene qualcosa di simile: lo scambio è con i posti di lavoro. Si rinuncia a una scelta di principio in cambio dei posti di lavoro da garantire o da ampliare.
Chi si iscriverà al programma del reddito di cittadinanza potrebbe essere chiamato a costruire gli "strumenti di morte". Così li chiamavano prima i parlamentari pentastellati.
Se è pacifista e se si rifiuterà di andare a costruire gli F-35 (o di costruire i droni che stanno per ricevere l'approvazione del governo), perderà il reddito di cittadinanza.
Ma l'ineffabile movimento delle cinque stelle ha trovato il modo per calmare la coscienza dei suoi elettori pacifisti: i droni saranno usati per la lotta agli incendi
"Aver maturato in questa legislatura la conoscenza delle enormi potenzialità delle nostre eccellenze in campo militare mi ha fatto pensare che sarebbe stato incredibilmente utile utilizzare droni aerei nel contrasto alla piromania e al controllo delle aree potenzialmente più a rischio sul territorio italiano". Lo ha detto Gianluca Rizzo della Comissione Difesa.
Ma ve lo immaginate quanto è utile un drone per la prevenzione degli incendi se nel frattempo è in missione militare per fare una esercitazione a migliaia di chilometri dagli italici boschi?

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