Vedo le riprese fatte di straforo che raccontano di
una chiacchierata tra Conte e la Merkel. Dovremmo vederli sempre così i nostri
politici. Col bicchiere il mano a scambiare due chiacchiere al bar. Le loro piccole verità crudeli, il loro
cinismo irresponsabile. Il partito di Di Maio perde consensi e si
inventa un nemico. La Francia può andare bene purché ci si avvicini alla
Germania. E Salvini? Lui ha raddoppiato i consensi così può fare il bullo e
stare contro tutti. Poi arriva l’avvocato degli italiani che li fa stare zitti
e buoni. Sarà davvero così? Non importa, finiamoci questo aperitivo e poi ne
riparliamo ai prossimi sondaggi. Al prossimo brunch, al prossimo happy hour.
Ci vediamo alla prossima
cena quando tra l’antipasto e i cannelloni bombarderemo la Libia. Per il
contorno l’insalata russa è troppo pesante, meglio una caprese. Lo sanno anche
i medici che la dieta mediterranea è la migliore al mondo. E poi ci dicono che
l’Italia non è il paese del bengodi! E allora perché gli stranieri verrebbero
tutti da noi? Non sto ironizzando sui poveri migranti. Non mi permetterei.
Abbiamo fatto il reddito di cittadinanza per aiutare chi è rimasto indietro. Se
avanza qualcosa lo daremo anche a loro. E quando la Lega gli chiude i porti,
noi andremo a prenderne qualcuno con l’aeroplano. Tanto per raccontare qualcosa
di buono ai nipoti quando arriverà il prossimo Natale. Agli africani basta un
panino col formaggio. Lo facciamo confezionare da qualche chef stellato della
televisione. Sui voli dell’Alitalia non trovi manco più il cestino. A mala pena
ti danno due biscotti secchi. Intanto cambiamo il bicchiere del vino perché il
cameriere sta portando il rosso.
In Venezuela c’è la borghesia filostatunitense che ha
bisogno di privatizzare l’industria del petrolio. Gli americani alzano la voce,
ma poi sono gli inglesi che sequestrano l’oro della nazione per i prossimi
padroni. Come ci comportiamo con questi sudamericani? Pretendiamo “elezioni
libere” che ci fa sempre fare una bella figura! Domattina, après le petit
déjeuner, lo diciamo in conferenza stampa. Ma ora facciamoci portare un
coltello a seghetta. Il filetto è magro, ma col coltello da trattoria si fatica
a tagliarlo.
Non voglio parlare di
migranti prima di aver finito la salsa che accompagna i cavoletti di Bruxelles. Salsetta
di sesamo e limone. “Un po’ esotica” dico al ministro degli esteri belga “ma è
sempre perfetta, anche col pesce!”.
Con la Brexit ci libereremo
anche di quelle tremende torte inglesi piene di burro. Peccato
per il crumble di mele. Ci consoleremo con lo strudel. Dopo il dessert ci
portano il caffè. Io no, grazie. In Svizzera non lo sanno fare. Passo direttamente
all’ammazzacaffè. Gradirei un whisky torbato.
Meghan lascerà il principe Harry dopo San Valentino.
Questi reali inglesi non ne azzeccano una con le femmine. Sono troppo virili!
Hai visto la regina Elisabetta? Regna da quasi settant’anni. Gli uomini della
famiglia reale sono smidollati. Ma in politica estera i britannici sono i più
efficaci. Non ci pensano proprio a spostare l’ambasciata da Tel Aviv. Michael
Oren dice che Corbyn è antisemita. Ridiamoci sopra e fumiamoci un bel sigaro!
Basta che non parliamo dei
Kurdi. Mi rovinano la digestione. Domattina mi sveglio presto. Due
bracciate in piscina, sauna e sono pronto per una nuova giornata. La Patria ci
guarda.
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