Qualche mese fa è morto Amos Oz celebrato scrittore israeliano che molti
citano come un paladino della pace tra israele e Palestina. In questo articolo
di Miko Peled, israeliano nato a Gerusalemme, leggiamo tutta un’altra storia.
In sostanza, se gli israeliani , come se niente fosse, vengono ancora
considerati un paese “normale” da molti paesi, soprattutto occidentali e
non un paese integralista violento ed autoritario è proprio grazie a scrittori
sionisti come Oz. Sono personaggi come lui, Grossman e purtroppo tanti altri,
che aiutano a presentare israele sotto mentite spoglie nonostante tutte
le nefandezze che quel paese perpetra ai danni dei palestinesi.
Nessuno può mai definirsi amico dei palestinesi se non si definisce anche antisionista.
Buona lettura - Gianni Lixi
Nessuno può mai definirsi amico dei palestinesi se non si definisce anche antisionista.
Buona lettura -
Amos Oz fu un rappresentante della cultura del
colonizzatore - Miko Peled
Lo scrittore israeliano Amos Oz è morto il 27 dicembre 2018, dieci anni
dopo che l’esercito israeliano ha bombardato a tappeto Gaza, uccidendo
innumerevoli innocenti. Oz ha definito questo massacro
“comprensibile ed accettabile”.
Amos Oz aveva 79 anni, i suoi libri hanno venduto milioni di copie in tutto
il mondo e sono stati tradotti in dozzine di lingue. Rappresentava il
tipico intellettuale liberale israeliano che, invano, cercava di spingere
Israele verso la pace. Sotto queste vesti tuttavia, era un sionista, che per
decenni ha coperto gli orribili crimini commessi da Israele contro il popolo
della Palestina.
“Son qui da molto tempo e qui ho visto accadere grandi cose”, diceva
Oz, riferendosi alla colonizzazione sionista della Palestina. Era
profondamente impressionato dallo sviluppo della lingua ebraica e dalla città
di Tel Aviv, ma ha sempre parlato poco del fatto che questa cultura si è
sviluppata sulle ceneri di un popolo che ha preceduto il sionismo e che
ora è costretto a vivere una vita di miseria nei campi profughi.
Il mito della simmetria
In un’intervista rilasciata da Oz a Johann Hari di Huffington Post a Londra
nel 2009, Hari scrive: Sembra lontano e molto tempo fa, ma Oz una volta sognava
di bombardare questa città [Londra]. Era uno di quei bambini che partecipavano
a quella che lui chiama “l’intifada ebraica” -: cioè il lancio di pietre contro
l’occupante britannico in cui si metteva a rischio la propria vita. Hari poi
chiede: ” Signor Oz se lei fosse un bambino a Gaza ora, starebbe sognando
di fare le stesse cose contro israele?” E Oz risponde: Per rispondere a questa
domanda non devo inventarmi nulla perché ho vissuto le stesse cose. Ero un
bambino nel ’48 quando Gerusalemme fu assediata, bombardata, affamata, la
fornitura d’acqua interrotta. E conosco l’orrore, e conosco la disperazione, e
conosco cosa significa perdere la speranza, e conosco la rabbia, e conosco la
frustrazione. ”
La Gerusalemme di cui parla Oz, la Gerusalemme Ovest, è la città in cui io
più tardi sono nato e cresciuto. Fu sottoposta ad una campagna di pulizia
etnica alla fine della quale non fu permesso a un singolo residente palestinese
della città di rimanere. Le belle case palestinesi furono prese dagli
israeliani; i quartieri esistono ancora ma la gente è stata mandata via. Le
cose che un tempo appartenevano alle famiglie palestinesi di Gerusalemme sono
state saccheggiate e tutto questo con una tale efficienza che persino libri di
rara importanza sono stati raccolti, catalogati ed ora sono nelle mani di
Israele.
Per Oz i colonizzatori , che per un breve periodo hanno dovuto subire
la debole resistenza del popolo colonizzato, possono essere
paragonati a chi nel frattempo subiva la pulizia etnica. Possono essere
paragonati ai palestinesi di Gaza, che da sette decenni vivono in
condizioni invivibili e sono sottoposti a bombardamenti a tappeto e ad
incursioni costanti da parte delle forze israeliane.
“Conosco la disperazione e conosco la rabbia, e conosco la frustrazione.”
Ma come può affermare di conoscere queste cose? Allo stesso modo degli europei che
hanno colonizzato l’America, Oz dice: “Sono nato qui sotto il regno di re
Giorgio V, sono un nativo .” In entrambi i casi i colonizzatori hanno
violentato e saccheggiato gli indigeni e poi quando si sono stancati di pagare
le tasse al re d’Inghilterra, si sono ribellati e si sono presentati come
persone oppresse in cerca di libertà.
Nella sua intervista a Londra, Oz ha proseguito: “Hamas ha lanciato circa
10.000 missili nel sud di Israele, dove vivo. E non penso che nessun paese al
mondo possa semplicemente porgere l’altra guancia. Non credo che l’Inghilterra
si fermerebbe se qualcuno lanciasse 10.000 missili contro lo Yorkshire .
Quindi a mio avviso una risposta israeliana era comprensibile e accettabile. ”
Quel bombardamento a tappeto è iniziato alle 11:25 e alla fine della
giornata Israele aveva lanciato 100 tonnellate di bombe su una
popolazione senza forza militare, senza carri armati e senza alcuna possibilità
di difendersi.
In un’altra intervista Oz descrive la colonizzazione israeliana e la distruzione
della Palestina e della resistenza palestinese come “uno scontro tra destra e
destra”, in un altro ancora lo definisce “una lite tra noi e gli arabi”.
“Israele vuole raggiungere la pace”, dice, ma poi continua ”
pensare di vivere insieme non è realistico, ci dobbiamo dividere “.
In una conferenza a Tel-Aviv intitolata “Le sfide sulla sicurezza nel 21 °
secolo”, Oz ha spiegato che una democrazia con uguali diritti è impossibile
perché “un stato unico dal fiume al mare potrà essere solo uno stato arabo e se
ciò accade non invidio i nostri figli e nipoti “. Ha raccomandato come unica
soluzione un Israele forte e militarizzato, anche se entro i confini pre-1967,
aggiungendo che ”da 70 anni e fino a tutt’oggi è la nostra forza militare che
ci ha salvato dalla distruzione “.
Oz, in un’altra intervista in ebraico, dice che sebbene abbia visitato la
Germania e l’Austria innumerevoli volte, non è riuscito a dormire la notte e ha
dovuto ricorrere all’uso di sonniferi – “molti, molti sonniferi”. E dormire a Khulda,
il kibbutz in cui ha scelto di vivere per tre decenni? Khulda si trova a pochi
chilometri dal villaggio palestinese di Khulda, distrutto dai terroristi
sionisti nel 1948. E che dire del fatto di aver dormito ad Arad, una colonia
sionista in cui Oz ha scelto di vivere per altri tre decenni? Fu costruita nel
Naqab su terre prese alla tribù palestinese beduina Jahalin, ancora oggi
terrorizzata dai colonizzatori sionisti. Oz chiamava Tel Aviv un sogno, un
miracolo, ma sembra si sia espresso poco sul fatto che è nata dalle ceneri di
molti villaggi palestinesi. Per non parlare di quello che è stata la grande
città palestinese di Yafa, e da cui i palestinesi sono stati costretti ad
esiliare.
È sbagliato parlare male dei morti. Amos Oz, tuttavia, non era un privato
cittadino, non era solo un individuo ma un’icona. Ha fatto fortuna ed ha tratto
grandi benefici dalla sua immagine di sionista, patriota con un’aura di uomo
amante della pace, una vera “colomba”. Oz era l’icona della cultura del
colonizzatore.
Può una società che si basa sulla colonizzazione e che è anche razzista e
violenta sviluppare una cultura di resistenza a tale società, una cultura che
non è oppressiva? Il film Black Butterflies, che descrive la vita della
poetessa sudafricana Ingrid Jonker, ci dà una risposta a questa domanda. Jonker
era un afrikaner, un’icona della cultura afrikaner, ma parlava e scriveva
dell’ingiustizia dell’apartheid praticata dal suo popolo e questo lo pagava a
caro prezzo. Nel maggio 1994 Nelson Mandela la menzionò e recitò la sua poesia
“Die Kind” (Il bambino), che fu scritto sulla scia del massacro di Sharpeville
del 1960.
Nella Palestina occupata, come in Sud Africa, il colonizzatore ha creato
una nuova cultura ed un nuovo popolo. Gli israeliani sono come i sudafricani
bianchi ed entrambi fanno parte dello scenario di queste terre che furono
brutalmente colonizzate. Tuttavia, c’è una differenza tra una cultura che
riconosce ed ammette almeno l’ingiustizia per cui esiste, da quella che invece
la ignora. Jonker rappresenta la prima, Oz la seconda. Non credo che il
primo presidente della Palestina libera reciterà versi di Oz così come fece
Mandela con la poetessa Jonker.
da qui
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