Chiedo scusa ma non ho capito. Mi baso sui fatti raccontati sui giornali e in TV, per cui se non capisco la colpa è di tv, giornali o dei fatti. Per carità potrebbe essere anche colpa mia, in tal caso, sono certo, che me lo farete notare.
Da due anni assistiamo in diretta al genocidio dei palestinesi. Biden
prima e Trump poi ogni tanto hanno invitato l’amico Bibi a moderarsi. Le
cancellerie europee e le nostre massime istituzioni, Quirinale e Chigi, hanno
tuonato, si sono indignate, hanno invocato il diritto internazionale e
indicato… Putin come nemico della civiltà occidentale.
Persino Mattarella si è lanciato con gli occhiali vibranti di
sdegno in ricostruzioni storiche, un po’ stiracchiate a dire il vero, per
dimostrare la ferocia dell’orco sovietico. Ma di fronte al genocidio di Gaza tutti
muti fino a pochi giorni fa. Al massimo qualche rimprovero, o qualche
intimazione verbale a favore di telecamere data con tono fermo e cipiglio
austero da Tajani: ho detto di fermarsi!
Noi italiani, che al fondo siamo sempre brava gente, abbiamo mandato aiuti,
affidandone la distribuzione agli israeliani, ospitato e curato bambini e
famiglie di giorno. Di notte invece commerciavamo in armi con
un paese in guerra, vietato dalla Costituzione, che commetteva genocidio. Visto
che le massime cariche dello Stato si appellano sempre al diritto
internazionale occorre ricordare che, se provato, chi ha consentito questo
commercio è complice di genocidio.
Nessuna sanzione a Israele, nessuna convocazione
dell’ambasciatore neanche quando cittadini italiani venivano rapiti in acque
internazionali. Anzi il governo ha chiesto la cortesia di non maltrattare
troppo questi cittadini italiani che, al contrario delle istituzioni, non hanno
girato il capo dall’altro lato. Non solo ma, a quanto pare, consentiamo
al Mossad di scortare la squadra israeliana a Udine.
All’improvviso cambia il clima. L’indignazione popolare
sale in tutto il mondo quando l’amico Bibi ordina di radere al suolo Gaza City,
mettendo sempre più in difficolta l’ignavia e la vigliaccheria dei governi Ue
che sono sempre più in imbarazzo. Tanto che atterriti all’idea che nella
vicenda Flotilla ci scappasse il morto hanno pregato e
implorato, quelli che i leoni da tastiera e Renzi chiamano croceristi, di
fermarsi. Persino Mattarella è intervenuto con un accorato appello, ma si sa la
gesuitica saggezza o la si pratica da bambini o non la si può insegnare.
Se siamo intellettualmente onesti se i governanti italiani e Ue possono
sentirsi, ovviamente in pubblico, un filo imbarazzati dal comportamento degli
israeliani dato lo sdegno popolare, a Trump non gliene po frega’ de
meno. La svolta c’è stata per un errore fatale di Bibi, senza il quale il
massacro sarebbe continuato fino allo sterminio totale. Le bombe sul
Qatar e su chi stava negoziando. E questo persino a Trump è parso
troppo.
Non certo per aver tentato di uccidere le delegazioni del nemico, che
neanche nel Medioevo era lecito, ma perché in Qatar ci sono i soldi. Quelli
veri. Oltre alle fonti energetiche che servono tanto a quel che resta
dell’Occidente e a Trump e ai suoi affari. Bombardare proprio l’amichetto
del cuore che gli aveva appena regalato un aereo, mica il Kugel o la
crostata ricotta e visciole!
E poi il mondo arabo in subbuglio che parla di Nato araba, i Sauditi che
firmano accordi di assistenza bellica reciproca con il
Pakistan, potenza atomica. Insomma il terrore che saltasse tutto il cucuzzaro
della influenza occidentale in Medio Oriente. Errore fatale. In un amen e senza
difficoltà Trump vede gli arabi e intima a Bibi di fermarsi.
Ecco non capisco. Trump merita il Nobel per la Pace per aver fermato gli
assassini dell’IDF o di essere processato per averlo fatto prima? Come direbbe
Lucrezio ‘medio de fonte leporum surgit amari’. Insieme alla felicità della
pace c’è l’amaro della certezza che nessuno pagherà. A parte i
leader di Hamas uccisi e i poveri palestinesi, non Bibi e neanche i nostri
vigliacchi governanti.
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