L’Unione
Europea e la Nato si armano contro la Russia per nascondere i loro fallimenti
Perché
l’Europa corre verso il riarmo? La risposta della Nato e dell’Unione Europea, e
anche purtroppo di gran parte della sinistra storica, è questa: l’Europa deve
riarmarsi per potere contrastare la Russia che ha invaso l’Ucraina e che vuole
attaccare tutta l’Europa. Ma il tiranno Vladimir Putin è veramente l’unico
colpevole dell’attacco all’Ucraina? La Nato è una colombella innocente?
Washington in Ucraina ha difeso i suoi interessi imperiali oppure la libertà
degli ucraini? La Nato è davvero un’organizzazione che difende la democrazia? o
è invece una macchina militare che non ha avuto scrupoli nell’attaccare
illegalmente la Serbia, storicamente uno Stato amico della Russia, e di creare
con le sue bombe il Kosovo, ovvero un nuovo Stato dentro l’Europa dove, tra
l’altro, ha insediato una sua base militare? Se la Nato è un’organizzazione
militare che difende l’Europa, perché ha attaccato l’Afghanistan, l’Iraq, la
Siria, la Libia provocando decine di migliaia di morti innocenti, per lasciare
poi terra bruciata? Perché la Nato, guidata dall’ex presidente americano Joe
Biden, ha promesso all’Ucraina di poterne farne parte se i governi ucraini e
gli oligarchi di Kiev erano da tutti considerati corrotti e fuori dalla
democrazia? Putin è davvero così pazzo da scontrarsi con la Nato per invadere
anche tutta l’Europa? Infine: riarmarsi è la risposta giusta per dare più
sicurezza all’Europa? Solamente se si risponde a queste domande si riesce a
comprendere quali potrebbero essere realmente le difficili vie della pace.
In tutta
Europa si diffonde una cagnara ridicola, ma pericolosissima, su come i paesi
della Nato e dell’Unione Europea dovrebbero difendersi dall’imminente invasione
russa e su come prepararsi alla guerra con la Russia. Secondo i piani attuali
della Nato e della UE, sua fedelissima sorellastra minore, la guerra in Ucraina
non dovrebbe finire mai: l’Ucraina, anche dopo la fine del conflitto, dovrebbe
iperarmarsi, diventare una spina nel fianco, un “porcospino” (come afferma
ripetutamente la guerriera valchiria Ursula von der Leyen) ovvero una minaccia
permanente per la sicurezza russa. In tale maniera la guerra con la Russia
diventerebbe ovviamente quasi certa. Il piano folle e bellicista dell’Unione
Europea – spinta soprattutto dai governi della Polonia (38 milioni di abitanti)
e dai paesi baltici (circa 6 milioni), paesi che insieme non rappresentano neppure
un decimo della popolazione della U, e che sono ultranazionalisti e
storicamente nemici giurati della Russia – è di armare l’Ucraina fino ai denti
e metterci dentro truppe e missili europei mirati su Mosca. Così Bruxelles
getta l’Europa nella più completa insicurezza; si inasprirà lo scontro con la
Russia e questo potrà avere esiti catastrofici. Kaja Kallas, attuale Alto
rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, ha già
dichiarato senza pudore che la guerra in Ucraina dovrebbe concludersi con la
disintegrazione della Russia e la sua divisione in Stati più piccoli. Secondo
questa fanatica la Russia è composta da molte nazioni diverse e la sua rottura
in Stati separati “non sarebbe una cattiva idea”.1
La verità è
che la Russia di Putin non vuole invadere l’Europa, non ne ha né l’interesse
(che se ne fa dell’Europa il paese più grande e meno densamente popolato del
mondo?) né le forze per conquistarla: la Nato è militarmente molto più potente2. La Russia
cerca invece dall’Europa e dall’America di Trump una garanzia di sicurezza che
Bruxelles – sede dei quartieri generali della UE e della Nato – non vuole
darle. Perché allora l’Unione Europea spinge per la corsa alle armi e alla
guerra? La verità è che ormai i gruppi di potere che dominano la UE hanno
fallito su tutti i fronti. La verità è che le elite dominanti di Francia e
Germania, in gravissima difficoltà politica e economica, stanno pompando il
nemico russo per nascondere i disastri che hanno provocato. La verità è che
l’Ucraina è stata usata dalla Nato per provocare uno scontro con la Russia
sulla pelle degli ucraini. La verità è che la Nato ha provocato la guerra in
Ucraina e è colpevole dell’illegale invasione russa come e forse più di Putin.
La verità è che se i popoli non manifesteranno con forza la loro volontà di pace
e se continuerà l’escalation bellicista, purtroppo si avvicinerà la guerra
atomica.
Le guerre
illegali della Nato
La sinistra
storica scambia la Nato – promossa dagli Stati Uniti all’inizio della Guerra
Fredda per legare gli Stati europei alla lotta contro l’URSS comunista prima, e
poi contro la Russia post-sovietica – per un’associazione puramente difensiva
che promuove i sacri valori occidentali della democrazia e dello Stato di
diritto e che ci difende per amore della Libertà da “l’orco russo”, come il
presidente francese ha definito Putin! Niente di più falso. La sinistra
tradizionale europea e italiana si dimentica che la Nato non è
un’associazione di boy-scout. È un’organizzazione diretta dagli americani che
ha condotto guerre illegali, di attacco (e non di difesa) in Serbia, in
Afghanistan, in Iraq e in Libia, guerre di aggressione per le quali anche gli
europei, anche gli italiani hanno versato il sangue dei loro soldati. La Nato
ha sempre perso queste guerre che hanno provocato centinaia di migliaia di
vittime innocenti e che hanno diffuso il terrorismo in Europa e nel mondo. In
Ucraina la UE ha seguito la politica della Nato: ma provocare la Russia ai suoi
confini è stata un’idea rovinosa non solo per l’Ucraina ma anche per il vecchio
continente. Attualmente i russi stanno vincendo la guerra e avanzano
conquistando sempre più territori. Trump si sgancia dalla guerra mentre
Germania, Francia, Gran Bretagna e Polonia vogliono prendere il posto degli
americani per armare l’Ucraina contro la Russia. Dalla padella alla brace!
La sinistra
europea vuole l’escalation in Ucraina? Schlein e il caso MicroMega
Il paradosso
è che la sinistra europea e italiana hanno scambiato gli amici con i nemici e
viceversa. La Nato non è amica dell’Europa ma dell’America. Washington da
decenni, fin dal crollo dell’URSS, fin dalla nascita dell’Ucraina nel 1991, ha
pianificato l’incorporazione dell’Ucraina nella Nato. L’obiettivo di Washington
non era certo di difendere il popolo ucraino dai russi: l’obiettivo degli
americani – peraltro dichiarato esplicitamente, basta sapere leggere l’inglese!
– è sempre stato fin dall’inizio quello di inglobare Kiev nel suo sistema
bellico per contrastare e umiliare la Federazione russa e per focalizzarsi in
Asia sul nemico principale: la Cina. L’Ucraina, lusingata con false e
vigliacche promesse di incorporazione nella Nato, è stata sacrificata dagli
americani nella lotta contro la Russia per tentare di indebolire e sconfiggere
Mosca! La guerra dell’America contro la Russia è stata anche, e forse
soprattutto, una guerra contro l’Europa, in particolare per impedire la
saldatura tra la florida economia industriale tedesca e la potenza energetica e
mineraria della Russia. Gli americani in Ucraina hanno manovrato non solo
contro la Russia ma soprattutto contro l’Unione Europea e la Germania, forte
delle forniture energetiche di Mosca. Non a caso uno dei primi atti di guerra è
stato il sabotaggio del gasdotto North Stream2 a opera dei servizi ucraini e
magari di altri servizi alleati. La guerra americana in Ucraina e le
controproducenti sanzioni contro Putin hanno provocato una grave crisi
energetica e il blocco dell’economia europea; inoltre la guerra americana ha
fatto precipitare la crisi economica e politica della Germania e della Francia
e di molti altri paesi europei, e ha sollevato un’ondata di proteste sfruttate
soprattutto dalla destra estrema. Con la guerra in Ucraina l’Europa è diventata
una quasi colonia americana. La guerra ha posto l’Europa in una posizione di
quasi completa sudditanza energetica, commerciale, finanziaria, tecnologica,
geopolitica e militare verso gli USA e ha provocato la crisi profonda della
democrazia. Un disastro politico di prima grandezza per l’Europa. Grazie alla
von der Leyen e alla sue bellicose politiche – ma anche grazie alla sinistra
europea e italiana che non sa sganciarsi e opporsi alla Nato e a Ursula – oggi
l’Europa è sull’orlo dell’abisso di una guerra che potrebbe diventare
rapidamente atomica.
E’ la Nato
che dirige oggi l’Europa, mentre la UE è in preda a una crisi comatosa. Oggi il
vero collante dell’Unione Europea è la Nato guidata da Trump anche se, paradossalmente,
Trump sembra attualmente più amico di Putin che della von der Leyen! Trump è
ondivago e inaffidabile: ma sembra che abbia rovesciato la politica del suo
predecessore Biden e, poiché i russi stanno vincendo in Ucraina e non vuole uno
scontro frontale con la prima o seconda potenza atomica del mondo, si
disimpegna dal conflitto e lascia il cerino acceso nelle mani degli europei.
Che, invece di spegnere le fiamme e cercare di portare a casa il salvabile,
assurdamente gettano benzina sul fuoco. Un folle strano caso di suicidio
geopolitico! La UE di Ursula segue come una fedele e vecchia domestica la Nato
del segretario olandese Mark Rutte e il cancelliere tedesco Friedrich Merz
nello scontro frontale con la Russia di Putin, anche se questi fino a tre anni
fa era il più stretto partner economico dell’Europa! Ursula von der Leyen
rappresenta più gli interessi di Washington, di Berlino e di Varsavia che dei
popoli europei. Questa è la cruda realtà, e con questa occorre fare i conti.
Il problema
politico principale è che la sinistra storica italiana e europea non comprende,
o non vuole comprendere, che cosa è effettivamente la Nato. Il Partito
Democratico, i media, come Repubblica e Micromega, e gli intellettuali che
pretendono di essere di sinistra, progressisti e illuministi, promuovono la
falsa idea che la Nato sia una generosa e cavalleresca associazione che difende
la libertà e aiuta i paesi più deboli a difendersi. Ma questo è un
rovesciamento della realtà storica. Elly Schlein, segretaria del Partito
Democratico, ha dichiarato a proposito dell’Ucraina «Ho avuto una
posizione molto dubbiosa sull’invio delle armi all’Ucraina perché ho compagne e
compagni che hanno votato a favore nel Parlamento. Secondo me non è con
le armi che risolveremo il conflitto con una potenza nucleare, e da federalista
europea convinta – quindi con nessun dubbio sulla mia collocazione europea e
atlantica – vorrei vedere un ruolo più forte dell’Unione europea nel
cercare una via per porre fine alla guerra».3 Schlein
conferma dunque di essere allineata all’atlantismo e al dogma europeista e,
nello stesso tempo, si dichiara pacifista e rispettosa dell’articolo 11 della
Costituzione e ripudia la guerra. Una posizione quanto meno contraddittoria.
Occorre però sottolineare che la segretaria del PD è più a sinistra del suo
partito: sull’Ucraina – come anche sulla guerra di annientamento che Israele
sta conducendo contro il popolo palestinese – il PD è molto più a destra della
Schlein, e è completamente filo-Nato. Il risultato è che la
sinistra tradizionale, che storicamente è sempre stata a favore
della pace, è invece oggi a favore della guerra. Infatti volere una
“pace giusta” in Ucraina significa non volere la pace, perché la pace possibile
è dettata dal vincitore e non dalla dea Giustizia, e in Ucraina è la Russia che
sta vincendo.
Insieme al
PD, anche la maggioranza degli intellettuali di sinistra è schierata a favore
delle politiche della Nato in Ucraina e del riarmo europeo contro la Russia: un
esempio clamoroso di questa distorsione a favore dell’impegno occidentale in
Ucraina – volontaria o involontaria che sia – sono gli scritti della direttrice
di Micromega Cinzia Sciuto che difende a spada tratta, in nome della libertà e
della democrazia, il diritto dell’Ucraina di abbandonare la decennale politica
di neutralità militare e di chiedere l’ingresso nella Nato. La filosofa Sciuto
difende così di fatto il diritto della Nato di installare le sue basi militari
in Ucraina contro la Russia. Nel suo articolo “Diritto o barbarie” sul numero 4
del 2025 di Micromega Sciuto scrive che: “Molti, in nome
dell’antimperialismo, hanno rifiutato di condannare l’aggressione russa,
sostenendo che si trattasse di una risposta legittima all’espansione della
NATO, e hanno interpretato la resistenza ucraina all’invasione come
una guerra per procura degli USA alla Russia, ignorando
i fermenti democratici che hanno attraversato l’Ucraina fin
dall’Euromajdan. Un clamoroso tradimento da parte della
sinistra”.
E’ vero che
le manifestazioni di piazza Maidan del 2014 per la democrazia erano partecipate
da migliaia di manifestanti che volevano veramente che il loro paese “entrasse
in Europa”, fuggisse dalla morsa degli oligarchi del loro paese e diventasse
più ricco, prospero e “occidentale”; ma è certamente altrettanto vero che
durante gli scontri armati di EuroMaidan erano attivi squadroni di estrema
destra addestrati dalla CIA per ribaltare il governo democraticamente eletto
del presidente filorusso Viktor Janukovyč. La Sciuto, che pure dirige una
rivista che si proclama illuminista e di sinistra, nel suo articolo ignora del
tutto il decennale intervento americano per sovvertire il potere in Ucraina in
modo da fare diventare questo paese un’arma puntata contro la Russia. Solo i
filosofi che credono a Babbo Natale e a Cappuccetto Rosso possono credere che
il colpo di stato in Ucraina che costrinse alla fuga Janukovyč sia stato
accidentale e prodotto dalle “spontanee manifestazioni democratiche”. Nel 2008
in una visita a Kiev, il presidente americano George W. Bush junior proclamò
che “Aiutare l’Ucraina a procedere verso l’adesione alla NATO è
nell’interesse di ogni membro dell’alleanza e questo contribuirà a promuovere
la sicurezza e la libertà in questa regione e nel mondo”4. Sciuto è d’accordo con George Bush? Che ha invaso l’Iraq per combattere
inesistenti “armi di distruzione di massa”? Il problema della Sciuto – e della
sinistra tradizionale – è niente di meno quello di dimenticare, sottovalutare o
ignorare il ruolo dell’America e della Nato, e di fraintendere completamente
che cosa è e che cosa ha fatto la Nato, la stessa Nato che è strettissima
alleata di Israele e del governo Netanyahu che pure la Sciuto contrasta. Due
pesi e due misure?
Il diritto
internazionale è sicuramente stato violato dall’invasione illegale della Russia
in Ucraina, come denuncia Sciuto. Ma questa invasione non cade dal cielo, non è
la decisione notturna di Putin in preda a un delirio di onnipotenza:
l’aggressione russa non è stata il primo ma l’ultimo atto di uno scontro che è
durato circa 30 anni, che è cominciato già nel 1991 quando l’Ucraina è
diventata indipendente dopo il crollo dell’URSS. E’ la Nato americana che,
nonostante la fine della Guerra Fredda, o proprio a causa della fine della
Guerra Fredda, ha approfittato subito della tremenda crisi russa per iniziare a
spostare i suoi cannoni vicino alle frontiere dell’ex URSS.
1Naapuriseuran
Sanomat Estonian Prime Minister proposes breaking up Russia into “small states”
25.5.2024
2LaFionda.it
|Enrico Grazzini La retorica della minaccia russa come alibi per il riarmo
europeo 26 Ago , 2025
3Pagella
Politica Carlo Canepa Che cosa pensa Schlein sulle armi all’Ucraina 01 marzo
2023
4The Guardian
Bush-Putin row grows as pact pushes east Luke Harding a Mosca, Julian Borger a
Bucarest e Angelique Chrisafis a Parigi 2 aprile 2008
https://www.lafionda.org/2025/10/01/la-sinistra-per-netanyahu-riparta-da-micromega/
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