martedì 28 ottobre 2025

Il potere feroce vuole sudditi obbedienti - Antonio Cipriani

Certe volte occorre scuotere le persone. Ero partito formulando questa frase nella testa: come è possibile non cogliere il baratro etico in cui stiamo precipitando? Come è possibile accettare che un’intera popolazione venga sterminata, che bambini vengano lasciati morire di fame. Come è possibile essere democratici e far finta di non vedere che lo Stato Canaglia bombarda a piacimento in giro per il mondo, senza remore, con la certezza che nessuno interverrà?

Però poi penso che sì, le persone vanno anche un po’ scosse, ma andrebbero prima informate. E non mi sembra che accada con correttezza e continuità. E non da oggi.

Perché non conviene, così risponde il barbiere anarchico e alchimista rurale, che in sintesi dice: i media sono di proprietà di qualcuno che mediamente ha rapporti stretti con i poteri reali, con la politica, con la finanza. I cani da guardia della democrazia spesso si sono trasformati in canetti da riporto o da compagnia…
Poi il Paese Italia, fregandosi le mani e fregandosene delle conseguenze, continua a fare affari con Israele, sia sul piano della vendita delle armi che sugli scambi commerciali o sul piano dei controlli dei servizi segreti. I turisti vengono a gruppi, per disintossicarsi dalle brutture che vedono (e qualcuno pratica). Insomma, il sistema in un modo o nell’altro ha buonissime relazioni con Israele e non ha nessuna intenzione di fare una scelta basata su valori etici e non su quelli economici. Una vergogna, ma è così.
Per non dire della politica. Chi si mette contro Trump e il suo innominabile alleato criminale? Mi pare che nessuno in Italia abbia il coraggio di Pedro Sánchez. Il governo Meloni farfuglia scuse e vaghe prese di posizioni supine. I miracolati del circo barnum fascistoide, un tempo ferocemente antisemiti, oggi cantano le lodi della pulizia etnica baciando acriticamente nuove obbedienze, chiamiamole così. Con un’adesione di antichi sentimenti a una forma nuova e violenta di fascismo e suprematismo.

Quindi, le persone potrebbero scuotersi, certo: ma chi scuote un sistema pavido di piccole becere convenienze che non si schiodano neanche di fronte ai campi di concentramento che vediamo in diretta e che non si opporrebbero neanche dovessero vedere a due passi bruciare vivo un bambino palestinese? Perché gli arroganti, i prepotenti, i manganellatori alla fine dei conti sono pavidi. Non hanno neanche il coraggio di porsi un dubbio, se questo dubbio non favorisce il padrone di turno. Tappetini della storia su cui il potere (quello vero) può comodamente pulirsi i piedi.

Per aiutare i popoli oppressi, per lottare per la Palestina libera, dobbiamo aiutare la nostra coscienza civile e politica, dobbiamo lottare perché i criminali non siano al potere nei nostri Paesi, perché le obbedienze al capitalismo feroce che calpesta diritti, opprime e cancella la nostra storia, vengano superate. Dobbiamo riprenderci la democrazia, sottrarla dalle mani dei furbetti intolleranti che con i portafogli gonfi, e lo schiavismo come riferimento culturale, stanno beatamente occupandola in tutti i suoi aspetti.

Ci stiamo provando, ci dicono i nostri giovani ribelli. Ce lo dicono quelli che impugnano la bandiera della solidarietà veleggiando con la Sumud Flottilla, sfidando gli assassini che possono colpire, assaltare, fare pirateria nel silenzio roboante della politica occidentale e dei suoi media di regime.

Ci stiamo provando e continueremo a farlo. Ci sono settori della vita sociale che sono scesi in piazza e tanto, lavoratori che hanno bloccato i porti, giovani e giovanissimi che hanno preso mazzate dalla polizia pur di protestare. Ci sono persone che si sono attivate, in un modo o nell’altro, che hanno scelto di partecipare in questa difesa della democrazia, della libertà, contro l’oppressione nazista e razzista.
Anche in nome delle altre persone che si sono defilate: per un turista in più, per non metterci la faccia, per tenersi buona anche la parte crudele che distrugge tutti i diritti, per mettere nelle mani di pochi criminali i destini dell’umanità, così come il futuro e il bene comune dei territori.

D’altra parte il potere feroce vuole solo sudditi obbedienti, non cittadini consapevoli, istruiti, che comprendono quello che accade davanti ai loro occhi e che hanno quel quid di senso critico per capire che parteggiare per chi ti rapina diritti e futuro è un suicidio.

Continuiamo a batterci, quindi, nei luoghi in cui abitiamo civilmente, per far sentire attraverso di noi la voce dei popoli oppressi, degli sfruttati, degli ultimi della società mai così a rischio come adesso. Per tenere accesa la fiammella della conoscenza contro la bufera dell’ignoranza arrogante, strumento perfetto di dominio.

da qui

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