Certe volte occorre scuotere le persone. Ero partito formulando questa frase nella testa: come è possibile non cogliere il baratro etico in cui stiamo precipitando? Come è possibile accettare che un’intera popolazione venga sterminata, che bambini vengano lasciati morire di fame. Come è possibile essere democratici e far finta di non vedere che lo Stato Canaglia bombarda a piacimento in giro per il mondo, senza remore, con la certezza che nessuno interverrà?
Però poi penso che sì, le persone vanno anche un po’ scosse, ma
andrebbero prima informate. E non mi sembra che accada con correttezza e
continuità. E non da oggi.
Perché non conviene, così risponde il barbiere anarchico e alchimista
rurale, che in sintesi dice: i media sono di proprietà di qualcuno che
mediamente ha rapporti stretti con i poteri reali, con la politica, con la
finanza. I cani da guardia della democrazia spesso si sono trasformati in
canetti da riporto o da compagnia…
Poi il Paese Italia, fregandosi le mani e fregandosene delle
conseguenze, continua a fare affari con Israele, sia sul piano della vendita
delle armi che sugli scambi commerciali o sul piano dei controlli dei servizi
segreti. I turisti vengono a gruppi, per disintossicarsi dalle brutture che
vedono (e qualcuno pratica). Insomma, il sistema in un modo o nell’altro ha
buonissime relazioni con Israele e non ha nessuna intenzione di fare una scelta
basata su valori etici e non su quelli economici. Una vergogna, ma è così.
Per non dire della politica. Chi si mette contro Trump e il suo
innominabile alleato criminale? Mi pare che nessuno in Italia abbia il coraggio
di Pedro Sánchez. Il governo Meloni farfuglia scuse e vaghe prese di posizioni
supine. I miracolati del circo barnum fascistoide, un tempo ferocemente
antisemiti, oggi cantano le lodi della pulizia etnica baciando acriticamente
nuove obbedienze, chiamiamole così. Con un’adesione di antichi sentimenti a una
forma nuova e violenta di fascismo e suprematismo.
Quindi, le
persone potrebbero scuotersi, certo: ma chi scuote un sistema pavido di piccole becere
convenienze che non si schiodano neanche di fronte ai campi di concentramento
che vediamo in diretta e che non si opporrebbero neanche dovessero vedere a due
passi bruciare vivo un bambino palestinese? Perché gli arroganti, i prepotenti,
i manganellatori alla fine dei conti sono pavidi. Non hanno neanche il coraggio
di porsi un dubbio, se questo dubbio non favorisce il padrone di turno.
Tappetini della storia su cui il potere (quello vero) può comodamente pulirsi i
piedi.
Per aiutare
i popoli oppressi, per lottare per la Palestina libera, dobbiamo aiutare la nostra
coscienza civile e politica, dobbiamo lottare perché i criminali non siano al
potere nei nostri Paesi, perché le obbedienze al capitalismo feroce che
calpesta diritti, opprime e cancella la nostra storia, vengano superate.
Dobbiamo riprenderci la democrazia, sottrarla dalle mani dei furbetti
intolleranti che con i portafogli gonfi, e lo schiavismo come riferimento
culturale, stanno beatamente occupandola in tutti i suoi aspetti.
Ci stiamo
provando, ci dicono i nostri giovani ribelli. Ce lo dicono quelli che impugnano
la bandiera della solidarietà veleggiando con la Sumud Flottilla, sfidando gli
assassini che possono colpire, assaltare, fare pirateria nel silenzio roboante
della politica occidentale e dei suoi media di regime.
Ci stiamo
provando e continueremo a farlo. Ci sono settori della vita sociale che sono
scesi in piazza e tanto, lavoratori che hanno bloccato i porti, giovani e
giovanissimi che hanno preso mazzate dalla polizia pur di protestare. Ci sono
persone che si sono attivate, in un modo o nell’altro, che hanno scelto di
partecipare in questa difesa della democrazia, della libertà, contro l’oppressione
nazista e razzista.
Anche in nome delle altre persone che si sono defilate: per un turista
in più, per non metterci la faccia, per tenersi buona anche la parte crudele
che distrugge tutti i diritti, per mettere nelle mani di pochi criminali i
destini dell’umanità, così come il futuro e il bene comune dei territori.
D’altra parte il potere feroce vuole solo sudditi obbedienti, non
cittadini consapevoli, istruiti, che comprendono quello che accade davanti ai
loro occhi e che hanno quel quid di senso critico per capire che parteggiare
per chi ti rapina diritti e futuro è un suicidio.
Continuiamo a batterci, quindi, nei luoghi in cui abitiamo civilmente,
per far sentire attraverso di noi la voce dei popoli oppressi, degli sfruttati,
degli ultimi della società mai così a rischio come adesso. Per tenere accesa la
fiammella della conoscenza contro la bufera dell’ignoranza arrogante, strumento
perfetto di dominio.
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