L‘Europa alla prova dei droni, con Zelensky ‘ospite’ al vertice di
Copenaghen che spinge sul 19esimo pacchetto di sanzioni antirusse. ‘Le
contraddizioni di Trump azzoppano la NATO per annichilire l’Europa’, denuncia
Analisi Difesa. Trump ‘Un catalogo completo di sindromi psichiatriche’ per il
Fatto Quotidiano. Altra sintesi efficace: «Bellicosa con Mosca, sottomessa con
gli Usa, compiacente con Israele: l’Europa come regno dell’ipocrisia».
Possibile che i leader europei non sospettino che la Casa Bianca non persegua
obiettivi a nostro danno?
Trump, nel sostenere che le
nazioni della NATO dovrebbero ‘abbattere gli aerei russi se violano il loro
spazio aereo’, definisce l’Alleanza Atlantica come una organizzazione diversa
dagli Stati Uniti che della NATO sono (o erano) azionisti di maggioranza. «Voi
siete la NATO, noi gli Stati Uniti». Alla Marchese del Grillo: ‘io sono io e
voi non siate un cazzo’. E alla domanda se gli Stati Uniti aiuterebbero in armi
gli alleati europei contro la Russia: «dipende dalle circostanze».
Demenziale macchina propagandistica
La
demenziale macchina propagandistica che anche in Italia punta a riscaldare la
guerra fredda con la Russia utilizzando le supposte violazioni dello spazio
aereo NATO è in moto. In prima pagina su Repubblica: «I caccia della NATO
respingono incursioni dei jet russi sull’Alaska e al confine lettone». Per La
Stampa i jet russi erano stati «intercettati in Alaska e Lettonia». Per Il Giornale
«Mosca provoca con droni e jet». Mentre il ministro degli Esteri russo Lavrov
denuncia all’Onu «come la NATO e l’Unione Europea vogliono dichiarare, e hanno
già dichiarato, una vera e propria guerra alla Russia e vi partecipano
direttamente».
Ma siamo matti? Contaballe senza
ritegno
Il Fatto
Quotidiano quasi solo: «Ogni giorno un falso pretesto per la guerra». Verifica
sulle ‘violazioni russe’ nei cieli della NATO. Quattro caccia F-16, hanno
raggiunto bombardieri Tu-95 e caccia Su-35 nell’area di ‘identificazione aerea’
nello Stretto di Bering, esterna agli spazi aerei nazionali, dove russi e
americani controllano ogni movimento aereo militare della controparte. Nessuna
violazione russa dello spazio aereo americano. Due caccia JAS-39 ungheresi
schierati in Lituania, decollati per ‘identificare’ tre MiG-31. Col comando
NATO a precisare che gli aerei russi non hanno violato lo spazio aereo lettone.
Allarmismi utili ai paesi baltici per non perdere i finanziamenti degli Stati
Uniti.
Droni a guida incerta, pericolo per
tutti
Certo nei
tre anni e mezzo di guerra qualche drone russo ma anche missili e droni ucraini
sono caduti oltre i confini polacco, rumeno, ungherese, moldavo (persino in
Croazia, dove cadde un drone ucraino nel 2022) ma a causa di guasti o deviati
dalle contromisure elettroniche. Il reale e il ridicolo. «L’incursione di uno
sciame di droni russi a Gerbera in Polonia è sprofondata nel ridicolo appena
sono apparse le immagini dei droni tenuti insieme dal nastro isolante e
atterrati nei campi e sul tetto di una conigliera». Dubbio di Analisi Difesa,
«velivoli probabilmente caduti in Ucraina e rimessi in sesto per farli volare
su Bielorussia e Polonia per mettere in scena una commedia finita in farsa».
Fronte baltico in cerca di guerra
Anche la
tanto reclamizzata violazione dello spazio aereo estone ad opera di 3 Mig-31
riconosciuti e scortati dagli F-35 italiani, non sarebbe stata una violazione
volontaria o provocatoria dello spazio aereo stando alle informazioni fornite
dalla NATO, tenuto conto che in quell’aerea le vie aeree utilizzabili dai russi
sono limitate e strette, come ben sanno tutti i piloti che hanno volato in quei
cieli. Il Comandante supremo della NATO in Europa, il generale Alexus
Grynkewich, ha spiegato come l’incursione russa in Estonia fosse probabilmente
accidentale, dovuta alla scarsa esperienza e formazione dei piloti russi.
Ma i droni che bandiera battono?
E i droni
russi sugli aeroporti di Oslo e Copenhagen? Nessuna prova che fossero russi e
nessun dettaglio sui modelli. Unica cosa certa, oggi ammessa anche dalle
autorità danesi e norvegesi ma subito anticipata dagli esperti di traffico
aereo: si tratta di droni fatti decollare da sconosciuti nei pressi degli
aeroporti. Chiunque avrebbe potuto farlo. Il ministro della Difesa danese
Troels Lund Poulsen, ha ammesso che «non ci sono prove contro Mosca» ma poi,
patriottico, ha affermando che «azioni ostili di questo tipo potrebbero avere
l’obiettivo di minare il sostegno all’Ucraina». Non il contrario come appare
logico.
Gli attacchi hacker agli aeroporti?
Gli attacchi
hacker agli aeroporti del Nord Europa attribuiti ai soliti russi, erano opera
di un cyber criminale britannico. Le ridicole dichiarazioni di Andrius
Kubilius, ex premier lituano e attuale commissario Ue per la Difesa e lo Spazio
per il quale «le interferenze del segnale Gps stanno diventando un problema
molto diffuso e oggi circa il 40% dei voli in Europa attraversa aree disturbate
da apparecchiature russe. Si tratta di un fenomeno davvero di ampia portata».
Le stesse interferenze GPS che avrebbero sabotato l’aereo del presidente della
Commissione von der Leyen in atterraggio in Bulgaria, smentite categoricamente
dalle autorità di Sofia.
Per Trump ucraini al massacro
Per Analisi
Difesa in contesto di certi volta faccia è grave: «Se Trump esorta le nazioni
della NATO ad ‘abbattere gli aerei russi’ i casi sono due: o anche questo
presidente statunitense ha perso la lucidità o vuole mandare gli europei allo
sbaraglio contro la Russia per darle il colpo di grazia». Peggio: «Che quella
in corso sia l’ultima guerra contro l’Europa non è da trascurare. In fondo
questa guerra è stata concepita fin dal 2014 per colpire l’Europa per indurla
prima con le buone (sanzioni) e poi con le cattive (esplosione del Nord Stream)
a rinunciare all’energia russa per poi costringerla a logorarsi nel confronto
militare con Mosca. Come spiegarsi diversamente queste affermazioni di Trump?
Azzardo paranoico
«Penso che
l’Ucraina, con il sostegno dell’Unione Europea, sia in una posizione di
combattere e riconquistare i suoi territori. Con tempo e il sostegno
finanziario e della NATO, i confini originali di quando la guerra è iniziata,
sono un’opzione». L’Ucraina non ha prospettive militari che possano anche solo
lasciare la speranza di riconquistare quel 20 per cento di territorio perduto
(Crimea inclusa) né, continuando a combattere, evitare di perdere ulteriori
porzioni di territorio. Evidente, con molte roccaforti semi circondate dai
russi e capacità militari in costante calo con la popolazione in povertà che
fugge all’estero o si nasconde nelle cantine per non farsi arruolare.
Sconfitta Ucraina e dell’Europa
«Quindi
occorre chiedersi se Trump non stia in realtà puntando a far terminare la
guerra velocizzando la sconfitta dell’Ucraina e, con essa, la disfatta
dell’Europa». Mai dimenticare che Trump e il suo vice Vance sono ben
consapevoli che la gran parte dei governi europei odiano ideologicamente
l’amministrazione statunitense, che a sua volta è consapevole che la sconfitta
dell’Ucraina sarà anche la disfatta dei vari Merz, Starmer, von der Leyen,
Macron… Lo sanno gli Stati Uniti, lo sanno i mediocri leader citati, destinati
ad una ingloriosa uscita di scena. Le ‘guerra lampo’ millantate da Trump.
Russia ‘tigre di carta’?
La Russia
‘tigre di carta’ in una guerra che doveva vincere in una settimana, afferma
Trump. Dimenticando le guerre Usa infinite e senza vittoria: dal Vietnam
all’Iraq fino all’Afghanistan da cui proprio Trump negoziò il ritiro statunitense
con i Talebani. Oltre a una narrazione basata sulla debolezza economica della
Russia e la sua incapacità militare che hanno dominato per tre anni la
narrazione di Biden. Mentre si coltiva la fobia dell’Europa per un’invasione
russa che potrebbe cominciare tra un mese o tra tre, quattro o cinque anni, a
seconda dei diversi personaggi politici e militari che si avventurano in questi
pronostici.
‘Tigre di carta’ ad invadere
l’Europa?
Propaganda
raffazzonata e sempre meno credibile. Se la Russia è una ‘tigre di carta’ come
potrà invadere l’Europa? Se non è una vera potenza perché dovremmo effettuare
un forsennato riarmo per difenderci da essa? L’ipotesi che Trump possa fingere
di provocare Putin per galvanizzare il venditore Zelensky (che porta contratti per
forniture militari agli USA facendole pagare alla NATO, cioè agli europei) e
dare il colpo di grazia ai concorrenti europei non dovrebbe venire
sottovalutata. Mentre il segretario generale della NATO Rutte che ha chiamato
Trump ‘paparino’ (daddy) è favorevole ad abbattere velivoli russi intrusi.
Nato caricaturale di Rutte
Ma intanto ‘paparino’ sta negoziando con i russi l’estensione del
trattato sulle armi nucleari New START, il bando allo sviluppo di armi
biologiche, il ritorno delle compagnie petrolifere Usa nello sfruttamento dei
giacimenti siberiani (mentre agli europei chiede di rinunciare all’energia
russa), e accordo di cooperazione spaziale. «Trump sta scaricando sugli europei
(la NATO) il fardello della guerra in Ucraina mantenendo il business delle
forniture militari a caro prezzo». Azzoppare l’Europa e toglierla di mezzo come
competitor economico e commerciale è uno dei pochi obiettivi condivisi dalle
amministrazioni Obama, poi Trump, Biden e Trump bis.
Forse nella Storia nessuno si era mai piegato così a una potenza esterna
senza esserne stato prima pesantemente sconfitto militarmente. Se in Europa è
rimasto qualche statista sarebbe il caso di rifletterci un po’ sopra.
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