In questo paese i Rom e i Sinti sono sempre più nell’occhio del ciclone,
perché sono l’anello debole della catena migratoria: gli ultimi della nostra
società. I pregiudizi contro di loro sono molto pesanti e atavici. Lo
abbiamo visto il 3 aprile, a Torre Maura, periferia est di Roma: 77 rom,
destinati a un centro di accoglienza, sono stati accolti da cittadini infuriati
con calci, sputi, saluti fascisti e insulti: “Zingari da bruciare!”.
È stato agghiacciante vedere il pane destinato ai Rom, scaraventato a
terra e calpestato. Un segno inequivocabile: i Rom non hanno diritto alla
vita. Pochi giorni dopo, di nuovo nella periferia est di Roma, Casal
Bruciato, un altro incredibile episodio di razzismo contro di loro. Una donna
rom, con una bambina in braccio, mentre stava entrando nella casa che le era
stata assegnata con regolare bando dal Comune di Roma, è stata apostrofata con
quel “Troia, ti stupro!”.
Altro episodio brutale è stato lo sgombero, lo scorso 10 maggio, del
campo rom di Giugliano (Napoli). Quelli sono Rom bosniaci, fuggiti
dalla guerra di Jugoslavia e insediati negli anni ’80 nella zona industriale di
Giugliano. Si tratta di oltre 450 persone, di cui 150 bambini, tutti nati a
Giugliano, molti sono cittadini italiani. Nel 2007 erano stati sgomberati dal
campo, nell’area industriale, su ordine della Procura di Napoli, senza
un’alternativa. Da allora, è iniziata una vera e propria Via Crucis, che non è
ancora finita. Per anni hanno vagato per le campagne del Giuglianese.
Ogni volta che li visitavo, mi si spezzava il cuore. Dopo tante pressioni
sul Comune da parte del comitato, il Sindaco li ha collocati a Masseria
del Pozzo, ex-Resit, uno dei posti più inquinati della Campania dove
respiravano bio-gas, emanato dal sottosuolo. Un atto criminale! Quante
delegazioni di parlamentari sono passate di là, senza fare nulla.
Dopo altri anni di sollecitazioni e proteste, il Sindaco li ha
piazzati in una buca orrenda alla Madonna del Pantano, dove non metteremmo
nemmeno i nostri animali. Fratel Raffaele, che opera a Scampia, ha dato loro
una grossa mano in questi anni. Il comitato ha continuato a premere sul Sindaco Pozziello perché trovasse un
luogo dignitoso per un essere umano. Il Comune aveva ricevuto 900.000 euro
per costruire un eco-villaggio per i Rom. Ma i cittadini di Giugliano hanno
raccolto migliaia di firme contro questo progetto. E il Sindaco, intimidito, ha
abbandonato il progetto e ha deciso di non fare più nulla per i Rom, per
calcoli elettorali.
Invano tutti i tentativi che abbiamo fatto sul Sindaco che invece ha
iniziato una politica di terrorismo psicologico, mandando nel campo il
personale comunale che invitava i Rom ad andarsene dal territorio di Giugliano,
minacciando di toglierli dall’anagrafe e di prendersi i loro
bambini. Quando il 10 maggio si sono presentati nel campo una cinquantina
di poliziotti insieme agli assistenti sociali, i Rom sono fuggiti e hanno
trovato rifugio in una ex-fabbrica di fuochi d’artificio di un privato, a Ponte
Riccio. In quel luogo desolato non c’è nulla, né acqua, né elettricità, né
bagni.
L’associazione 21 luglio di Roma ci ha aiutato a far conoscere in Europa
il loro dramma. Solo una settimana fa il Comune ha provveduto a portare solo i
bagni! Dopo quasi tre settimane, i Rom vivono in condizioni disumane,
particolarmente tali per le donne e i bambini.
E’ incredibile che questo avvenga in un paese come l’Italia con una costituzione che fa dell’uguaglianza e della solidarietà, uno dei principi fondamentali. C’è un razzismo pauroso in mezzo a noi, fomentato in particolare dalla Lega. Lo scorso anno Salvini aveva parlato di un “censimento” dei Rom ed aveva aggiunto: “Sto facendo preparare un dossier al Viminale sulla questione dei rom. Quelli che possiamo espellere, li espelleremo. Gli italiani purtroppo ce li dobbiamo tenere”.
E’ incredibile che questo avvenga in un paese come l’Italia con una costituzione che fa dell’uguaglianza e della solidarietà, uno dei principi fondamentali. C’è un razzismo pauroso in mezzo a noi, fomentato in particolare dalla Lega. Lo scorso anno Salvini aveva parlato di un “censimento” dei Rom ed aveva aggiunto: “Sto facendo preparare un dossier al Viminale sulla questione dei rom. Quelli che possiamo espellere, li espelleremo. Gli italiani purtroppo ce li dobbiamo tenere”.
“Sono il capro espiatorio da secoli, fino allo sterminio nazista”, scrive
il vescovo Nosiglia di Torino in una sua lettera pastorale sull’argomento. I
Rom e i Sinti rievocano la disumanità di una convivenza, la nostra, che vuol
dirsi civile, ma lascia nella miseria più nera e nell’emarginazione più amara i
figli del popolo più giovane d’Europa.”
Come missionario, come prete, non posso accettare che esseri umani siano
trattati così. Chiedo con forza alla Chiesa italiana di schierarsi dalla parte
dei Rom. Papa Francesco ha detto: “Prima gli ultimi!”. I Rom sono gli ultimi.
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