Purtroppo in
questi tempi tormentati la notizia dell’ennesima violenza sessuale su una
ragazza avvenuta ieri sera a Roma in una discoteca vicino allo Stadio Olimpico
non fa molto rumore: a quattro giorni dalle elezioni, l’attenzione mediatica è
monopolizzata dai botta e risposta di Salvini e Di Maio, dalle varie buffonate
fasciste di Casapound e Forza Nuova e dall’inesistente opposizione che si torce
la mani in attesa di scoprire quante bastonate prenderà al voto europeo.
Io stesso ho
dato poco peso alla notizia. Non ne vado fiero ma la macchina giornalistica
chiede altro, per quanto cinico e inumano possa sembrare. Salvo poi leggere che
la ragazza violentata è una studentessa di origine africana residente a Roma da
qualche anno con la famiglia. E allora, per pura curiosità, sono andato a
vedere se Matteo Salvini e Giorgia Meloni (Casapound neanche la considero,
d’altronde loro gli stupratori se li coccolano in casa), sempre così attenti a
dare il via alla quotidiana battuta di caccia al negro, avessero trovato il
tempo di esprimere una condanna, una frase di solidarietà e vicinanza per
questa millesima prevaricazione maschile sul corpo di una donna.
Zero.
Neanche una parola. La Meloni oggi era impegnata a farsi selfie coi gattini,
mentre Salvini ci teneva a pubblicare una foto di lui e Francesca Verdini
romanticamente abbracciati.
Tutto questo
fa schifo. Fa schifo perché ormai tutti noi diamo peso a una notizia in
relazione al commento di Matteo Salvini. Fa schifo perché, in questo caso, uno
stupro di gruppo, un crimine terribile, non è stata condannato dalle
istituzioni ed è troppo facile pensare che il motivo sia il colore della pelle
della ragazza. Fa schifo perché dentro questo gioco al massacro ormai ci siamo
dentro tutti. Perché questo articolo forse non sarebbe mai esistito se la
ragazza fosse stata italiana e bianca. Perché l’odioso razzismo della destra
genera altro razzismo e sessismo, di cui ci macchiamo tutti quanti, ormai (di
nuovo) abituati a guardare la pelle di chi ci sta intorno. E infine fa schifo
perché in Italia, a Roma, nel cuore della Capitale, si continua a stuprare
mentre Salvini blatera di sicurezza. Prima ci libereremo di questo veleno
razzista, meglio sarà per tutti. Perché a forza di combatterlo, il rischio è di
trasformarci nel nostro peggiore nemico. E quando Salvini finirà, saremo punto
e a capo, con qualche altro aspirante capitano pronto a cavalcare l’onda della
nostra disumanità, sia di destra o di sinistra.
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