mercoledì 1 maggio 2019

Migranti come arma, chi li conta e chi conta balle - Ennio Remondino




Migranti come arma, chi li conta e chi conta balle
Nel 2015, Matteo Salvini non ancora ministro, alla vigilia di elezioni politiche poi largamente vinte denunciava a tutti noi, quel «mezzo milione di clandestini in giro per l’Italia a campare di furti e illegalità». C’hanno creduto in molti a quanto spiegano i risultati elettorali e molta pubblicistica sopratutto web. Per fortuna Salvini diventa ministro dell’Interno con un minimo obbligo di verità istituzionale (certe statistiche del ministero prima o poi diventano pubbliche) e lui adesso, ci spiega che i clandestini in Italia, dal quel 2015 non arrivano a 90 mila. E i 410 mila che mancano dalla denuncia terroristica di allora, non sono scappati.

C’è una verità non manipolata delle convenienze politiche?
Noi, Remocontro, crediamo a Salvini Ministro, e da adesso in avanti, quando capiterà, ripeteremo dei ‘circa 90 mila presunti clandestini’. E non stiamo dicendo che sono pochi. Stiamo parlando di chi gioca sporco su un tema di tale portata e sulla pelle di tanti disgraziati. Le bastardate tipo quella tentata da nano politico Al-Sarraj, che per pararsi il dietro dall’attacco di Haftar, s’era inventato la minaccia di 800 mila migranti invasori d’Italia. Fonti spionistiche scendono a 100 mila. Osservatori Onu sul campo ci dicono che forse proveranno a scappare da quell’inferno in 6 mila. Tutta colpa di Steve Bannon, l’ex spin doctor di Trump calato in Italia per fare del nostro Paese un laboratorio di populismo europeo, che sostiene l’uso politico delle ‘fake news’, delle frottole, delle balle, della montature. Lui furbo, chiama questo, ‘aiutare certe verità politiche’.

Francesco Anfossi su EastWest rovescia la frittata delle colpe
Il numero dei clandestini reali, diciamo 90 mila per non litigare, «sta aumentando non per i flussi ma per gli effetti del decreto sicurezza». EastWest è pubblicazione di studi strategici seria che può certamente sbagliare, ma in genere non dice cavolate. Dunque l’immagine montata di un’Italia “invasa”, la chiusura dei porti e la faccia feroce di fronte a un pugno di naufraghi (ne sono morti almeno 250, in questo caso numeri sempre avari). Cosa avremmo dovuto fare noi Italia e lor ministri litiganti in perenne campagna elettorale? Lo abbiamo chiesto al ‘Global Compact for Migration’, un programma di orientamento internazionale, linee guida condivise per trovare politiche e strategie globali nella gestione del fenomeno planetario delle migrazioni.

Orderly Migration, Nazioni Unite, Dichiarazione di New York 2016
Pensatoio planetario sul fenomeno delle migrazioni, ma poi tra il dire e il fare, c’è chi si tira indietro. Non ci stanno gli Usa di Trump, e Austria, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Croazia, Slovacchia e Bulgaria. Il 28 novembre 2018 anche il governo italiano ha deciso di non firmare il Global Compact, nonostante dichiarazioni precedenti. Ha un bel dire Fico, presidente della Camera, «Va firmato, serve all’Italia per non isolarsi». È lui l’isolato. Salvini che la politica la mastica bene: «Il governo italiano farà scegliere il Parlamento». Si litiga, ma su cosa? Tra le 23 ‘linee guida’ del Global Compact, due gli aspetti che sembrano aver acceso il dibattito politico in casa: a) l’obiettivo di contrastare e sradicare ‘il business dell’immigrazione’, il traffico di esseri umani; b) quello di semplificare i rimpatri e renderli sicuri e dignitosi. Ci trovate qualcosa di sbagliato?

Fobia ‘immigrazionismo’ contro 250 milioni nel mondo
Le dimensioni del fenomeno immigrazione nel mondo (non le frottole caserecce) -250 milioni non calcolati alla Bannon- fanno legittimamente paura. Ma rimuovere o non aderire a qualsiasi proposta ragionata di gestione del fenomeno, non lo cancella. E non puoi neppure sperare di scaricarlo sul vicino a lungo. L’Italia ha ora un decreto  sulla sicurezza con novità in tema di immigrazione approvato con la fiducia il 29 novembre. Un provvedimento «tecnicamente sbagliato, umanamente devastante, pregiudizialmente anti costituzionale», e non lo dice l’opposizione Pd, ma la senatrice M5s Paola Nugnes. Mettetevi d’accordo in casa. Aboliti i permessi di soggiorno per motivi umanitari, gli esperti dei flussi migratori prevedono l’aumento del numero di stranieri irregolari e invisibili: «fantasmi che vagheranno per le nostre città».

Maggio, 400 milioni di Europei voteranno per la nona volta
Quelle di maggio saranno le none elezioni europee dal ’79, e interesseranno 400 milioni di persone. Scontro senza precedenti tra europeisti e sovranisti. Secondo una stima di Politico.eu il totale di partiti classificati come euroscettici soft o hard (come la Lega) conquisterebbe oggi, tra i 150 e i 170 seggi rispetto alle 705 poltrone assegnate dopo il voto di maggio. 57 raccolti dai partiti che confluiscono in Europe of Nations e 50 dalle liste collegate a Europe of Freedom (il rassemblement che ospita i Cinque stelle). La parte del leone spetterebbe proprio all’Italia, con un totale di 28 seggi in arrivo dalla Lega e 26 dai 5 Stelle. Numeri, anche questi, probabilmente bugiardi, lo diciamo già noi. Dopo di che, a conti reali fatti in Europa, forse anche nuova contabilità politica in Italia, anche sul numero reale di clandestini nel Paese e come affrontare seriamente il problema Unione europea.

1 commento:

  1. Il problema è che oggi - scomparsi o resi ininfluenti i giornali istituzionali e divenuta secondaria l'informazione dei media come Tv e radio - molta gente scambia per notizia vera la frottola di turno pubblicata su FB, magari da un politico opportunista. Grazie dell'articolo.

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