Preambolo
L’odierna Unione Europea (UE) come
istituzione sovranazionale è un progetto dei suoi Stati membri piuttosto che
dei suoi cittadini. I pirati ritengono che l’Europa debba essere organizzata
nell’interesse comune di tutti i cittadini europei, così come negli interessi
degli Stati membri.
I pirati nell’Unione Europea hanno
adottato questo programma elettorale e si sforzano insieme di rendere la nostra
visione dell’Unione una realtà.
Il deficit democratico all’interno
dell’Unione europea esiste dalla sua costituzione e non è stato
sufficientemente affrontato nel corso del processo di integrazione.
Un obiettivo importante di tutti i
pirati è quello di costruire una solida base democratica per l’Unione.
Per raggiungere tale obiettivo è fondamentale garantire che i processi politici
siano più favorevoli ai cittadini. Insieme dobbiamo incoraggiare lo
sviluppo di uno spazio europeo comune per la cultura, la politica e la società
per proteggere le ricche e diverse culture esistenti all’interno dell’Unione.
L’Unione europea deve essere all’altezza
dei propri principi di sussidiarietà. Le decisioni non dovrebbero essere
prese a livello comunitario se possono essere risolte meglio a livello
nazionale, regionale o locale. Un accesso equo e facile alla
comunicazione e una cittadinanza informata sono requisiti fondamentali nel
processo decisionale democratico legittimo. Le decisioni politiche a
livello europeo devono essere precedute da un dibattito su scala europea e consentire
un’adeguata partecipazione di tutti.
I pirati credono fermamente che tutti
debbano avere il diritto a un trattamento equo e paritario. E’ essenziale
che la società rispetti i diritti delle minoranze. Ci opporremo a
qualsiasi tipo di discriminazione e a movimenti che agiscono contro i diritti
umani.
Internet come mezzo di comunicazione
offre enormi opportunità di sviluppo politico, superando la comunicazione
dall’alto verso il basso e a senso unico. I pirati difenderanno quindi la
libertà di Internet con grande determinazione a livello europeo e mondiale.
1 – Agricoltura e
Pesca
Verso un’Europa sostenibile
Poiché siamo parte della natura, la
nostra qualità della vita dipende dalle risorse naturali come l’acqua non
inquinata, l’aria, il suolo e il cibo nelle nostre case. Raggiungiamo una
produzione alimentare sostenibile e sana per tutti, ora e domani. Sosteniamo un
ruolo forte della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, a
condizione che si traggano insegnamenti dagli errori del passato nelle
politiche agricole dell’UE. E’ loro dovere proteggere le nostre risorse naturali
e trasformare lo sfruttamento della natura in una natura che prospera.
1.1 – Common
Agriculture Policy (CAP)
Vogliamo una PAC che sostenga la
diversità naturale e culturale. Siamo convinti che una molteplicità di
produzione alimentare adattata localmente e nelle mani di molti attori
indipendenti e autodeterminati garantirà la sicurezza alimentare e la qualità
della vita anche nelle campagne e nelle città. La PAC deve fornire il quadro
che sancisce la parità di diritti, opportunità e impegni.
Il ruolo dei sussidi nella politica
agricola europea deve cambiare verso una maggiore attenzione alla diversità e
all’uguaglianza. Il sostegno finanziario deve essere concesso secondo criteri
di sostenibilità.
1.2 – Aspetti dell’uso
del suolo
Poiché la terra sta diventando una
risorsa limitata, i pirati chiedono quanto segue:
·
Proprietà della terra deve essere più impegnata per il benessere sociale e
naturale.
·
Per aumentare la resilienza, i Pirati vogliono preservare e sviluppare l’agricoltura
su piccola scala e l’agricoltura di sussistenza.
·
L’agricoltura urbana e suburbana e il giardinaggio devono essere
incoraggiati per ridurre i trasporti, fornire nutrizione, diffondere
conoscenze, soddisfare i bisogni umani.
1.3 – A proposito della
diversità biologica
Il supporto dei Pirati:
·
La linea di base “nessun brevetto sulla vita” deve essere rigorosamente
realizzata.
·
Le esportazioni di un surplus alimentare europeo in paesi terzi devono
essere rivalutate, se possono danneggiare i mercati dei prodotti alimentari
locali.
·
Negli accordi commerciali con i paesi terzi, l’UE deve evitare pratiche
commerciali sleali basate sul suo potere commerciale.
·
I contingenti di pesca devono essere adeguati in base alla sostenibilità
scientificamente evidente.
·
Il programma europeo di lotta contro la pesca illegale deve essere
rafforzato.
·
Vogliamo che gli agricoltori coltivino in campi più piccoli senza
macchinari pesanti.
·
Occorre stabilire la bonifica del suolo sulla base del livello di materia
organica e della capacità di ritenzione idrica.
1.4 – Uso della
tecnologia e delle soluzioni digitali
I pirati lavoreranno per raggiungere
questi obiettivi:
·
L’UE stabilirà il quadro per l’accesso aperto alle applicazioni digitali e
alle interfacce aperte.
·
I dati finanziati con fondi pubblici, ad esempio, su clima, tempo, suolo e
acqua devono essere facilmente accessibili al pubblico. L’UE deve garantire che
i set di dati ottenuti utilizzando tecnologie proprietarie non passino in mani
private.
2 – Società civile
Coinvolgimento della cittadinanza e
Governo Aperto
2.1 – Aggiunta di
Democrazia per l’Europa
I pirati chiedono una convenzione dei
cittadini eletti direttamente, incaricata di redigere un nuovo trattato UE per
chiarire e sostituire i trattati in vigore e affrontare la necessità di una
riforma democratica all’interno dell’Unione, a condizione che sia accettata dai
cittadini dell’Unione attraverso un referendum.
L’attuale processo legislativo dell’UE è
dominato dal potere esecutivo (la Commissione europea) a spese del potere
legislativo (il Parlamento europeo). I pirati cercano un aggiustamento dell’equilibrio
dei poteri nelle istituzioni europee per favorire il ramo legislativo.
La democrazia diretta a livello europeo,
vale a dire i referendum pan-UE sulle revisioni costituzionali e i referendum
legislativi avviati dai cittadini, dovrebbero far parte della nuova
costituzione. I cittadini hanno il diritto di abrogare la legislazione
esistente e di avviare una nuova legislazione.
2.2 – Innovare la
partecipazione politica
I pirati vogliono che i cittadini
possano avere un impatto più diretto e più ampio nel dibattito politico e nel
processo decisionale, sia individualmente che collettivamente.
Il Parlamento europeo dovrebbe istituire
uno strumento di partecipazione elettronica. I cittadini dovrebbero poter
discutere pubblicamente le proposte legislative, proporre emendamenti e
sostenere (o votare contro) gli emendamenti proposti online.
Vogliamo riformare l’iniziativa dei
cittadini dell’Unione europea. I requisiti in materia di dati saranno ridotti.
La Commissione europea dovrebbe occuparsi anche di iniziative non riuscite ma
interessanti.
I firmatari con un numero significativo
di sostenitori hanno il diritto di essere ascoltati di persona. Il Parlamento
europeo dovrebbe aprire regolarmente le sue porte ai cittadini per dare loro
l’opportunità di presentare direttamente le loro proposte e preoccupazioni a
una sessione plenaria congiunta con i membri del Parlamento europeo e della
Commissione europea. Queste sessioni dovrebbero essere aperte anche ai
cittadini che partecipano a distanza via Internet o attraverso i social media.
2.3 – Governo Aperto
L’Unione europea aderisce al Open Government Partnership, un’iniziativa
multilaterale che mira a promuovere un governo aperto, responsabilizzare i
cittadini, combattere la corruzione e sfruttare le nuove tecnologie per
rafforzare la governance.
2.4 – Lobbismo
aziendale anticorruzione e contenimento della lobby aziendale
L’influenza del denaro sulla politica è
uno dei principali rischi di corruzione nell’Unione europea e una minaccia al
suo fondamento democratico. Le decisioni politiche non saranno prese nel
migliore interesse di tutti i cittadini quando si consente agli interessi delle
imprese di dominare.
2.5 – Divulgazione e
contenimento dell’influenza esterna sulle decisioni politiche
Per proteggere il processo democratico e
per rendere trasparente la base delle decisioni, i Pirati chiedono che venga
resa nota l’influenza dei gruppi di interesse e dei lobbisti sulle decisioni
politiche. Le attività di lobbismo devono essere il più possibile trasparenti.
Ciò può essere agevolato rendendo obbligatorio l’attuale registro delle lobby,
collegato a un calendario trasparente su Internet. Ogni cittadino dell’Unione
europea dovrebbe avere la possibilità di verificare con chi si è incontrato il
rappresentante eletto, qual era lo scopo dell’incontro e cosa è successo.
L’intero processo porta il richiesto sistema di controllo a più livelli,
necessario per una democrazia affidabile. Inoltre, sarà pubblicata un’impronta
legislativa: tutti coloro che partecipano all’elaborazione delle politiche
devono pubblicare i loro incontri con i lobbisti e i contributi scritti che
ricevono. Tutti i progetti di legge e gli emendamenti devono essere
riconducibili all’autore originale.
Sono introdotte norme etiche applicabili
e un meccanismo di controllo per i lobbisti. Essi dovrebbero impedire ai
lobbisti di esercitare un’influenza indebita.
2.6 – Prevenzione dei
conflitti di interesse
I funzionari pubblici (compresi i
consiglieri speciali della Commissione) e i rappresentanti eletti (compresi i relatori)
non devono essere indebitamente influenzati da interessi privati nell’esercizio
delle loro funzioni pubbliche. I conflitti di interesse possono verificarsi con
le attività esterne e i posti di lavoro precedenti, ma anche attraverso casi a
porte girevoli di deputati, commissari o funzionari pubblici che assumono nuovi
posti di lavoro nel settore privato.
Devono essere messe in atto norme
adeguate per garantire che i titolari di cariche interessate non abbiano
conflitti di interesse, che gli interessi siano dichiarati e che i
comportamenti scorretti siano sanzionati. Il Parlamento europeo e i codici di
condotta della Commissione europea devono essere riformati. Occorrono norme
etiche e di trasparenza efficaci per gli intergruppi e altri gruppi trasversali
che coinvolgono deputati al Parlamento europeo e lobbisti. Un organismo
indipendente dovrebbe vigilare sul rispetto delle norme e imporre sanzioni ove
necessario. Saranno adottate norme esaustive per limitare il fenomeno delle
porte girevoli.
2.7 – Ri-Democratizzazione
del processo di input
Gli interessi commerciali non devono più
dominare le competenze politiche. La Commissione introduce salvaguardie
efficaci contro la cattura da parte delle imprese di gruppi di esperti e
consulenti, piattaforme tecnologiche e agenzie dell’UE. Poiché un numero
ampiamente sproporzionato di riunioni con funzionari dell’UE è dedicato alle
grandi imprese, tali riunioni dovrebbero essere ridotte e più tempo dovrebbe
essere dedicato alla ricerca attiva di contributi da parte dei cittadini, delle
PMI e di altri gruppi di interesse attualmente sotto-rappresentati.
2.8 – Finanziamento
della campagna politica
Tutti i partiti politici europei devono
fornire informazioni pubbliche sui loro conti bancari per i fondi della
campagna elettorale. L’autorità di vigilanza dei partiti politici europei
dispone di strumenti efficaci di revisione contabile e sanzionatorie.
2.9 – Trasparenza e
protezione degli informatori
La trasparenza dà agli impotenti il
potere di monitorare i potenti. I pirati ritengono che la trasparenza sia
necessaria per consentire ai cittadini di prendere decisioni democratiche.
2.10 – Protezione dei
whistleblower
I pirati sostengono una legislazione
generale e completa per proteggere chiunque esponga questioni di interesse
pubblico, compresi l’abuso di legge, le attività illecite e le irregolarità.
Crediamo fermamente che gli informatori debbano essere in grado di riferire in
egual misura all’interno, ad un’autorità competente o ai media, al fine di
garantire la libertà di espressione e il diritto dei cittadini
all’informazione.
2.11 – Trasparenza nel
Settore Pubblico
Il settore pubblico, compresi gli enti
privati che svolgono lavori per conto di un organismo pubblico, deve essere
trasparente e pubblicare le informazioni come dati aperti per impostazione
predefinita, senza applicare restrizioni al loro riutilizzo. È necessaria una
migliore trasparenza legislativa, in particolare in seno al Consiglio e nelle
consultazioni a tre. Le autorità pubbliche dovrebbero avere l’obbligo di
documentare le informazioni relative ai processi decisionali. Le autorità
pubbliche e i rappresentanti dovrebbero essere obbligati a tenere registri e a
pubblicare in modo proattivo informazioni quali gli ordini del giorno, i
verbali delle riunioni, i documenti di terzi, come i contributi dei lobbisti e
le informazioni che giustificano le decisioni prese.
Il principio di trasparenza dovrebbe
applicarsi a tutti gli organismi pubblici, compresa la Corte di giustizia, le
rappresentanze permanenti degli Stati membri e le presidenze nazionali a
rotazione del Consiglio.
I pirati ritengono che sia un diritto
fondamentale dei cittadini di ispezionare, senza bisogno di alcuna giustificazione
specifica, tutti i contratti o i benefici finanziari connessi alla fornitura di
progetti e servizi del settore pubblico o dello Stato.
3 – Istruzione,
cultura, ricerca e conoscenza libera
Una migliore disponibilità pubblica di
informazioni, conoscenze e cultura è un prerequisito per lo sviluppo sociale,
tecnologico ed economico della nostra società. Tuttavia, è stata ostacolata da
monopoli artificiali dell’informazione che si suppone siano stati concepiti per
motivare i creatori e gli inventori a produrre più opere, mentre in realtà gli
unici beneficiari dei monopoli sono grandi imprese, e il sistema nel suo
complesso non riesce a raggiungere gli obiettivi dichiarati. Questo fallimento
si manifesta in molte forme, tra cui il frequente bullismo dei singoli e delle
PMI da parte delle società di gestione collettiva, la privatizzazione dei
profitti delle opere finanziate con fondi pubblici o la perdita di opere orfane
per la società. Il nostro obiettivo è creare un ambiente in cui la motivazione
a creare va di pari passo con la libertà di informazione. Ciò richiede una
profonda riforma del diritto d’autore e cambiamenti sistemici nel settore pubblico.
3.1 – Cultura
3.1.1 – Promozione dei
beni comuni e cultura libera
Lavoreremo per l’adozione di
disposizioni negli accordi commerciali che sostengano l’uso e lo sviluppo di
formati aperti e di software libero/utente libero e che promuovano il
riconoscimento reciproco di modelli di licenza come Creative Commons.
La creazione di beni culturali liberi,
come il Software Libero, beni culturali liberi, pool di brevetti aperti e
materiale didattico libero e aperto, deve essere promossa e protetta
legalmente.
Il patrimonio culturale esistente deve
essere il più possibile digitalizzato e reso liberamente disponibile al
pubblico.
La cultura libera è una risorsa
importante per l’educazione e la creatività della società. Ci sforziamo di
promuovere l’attività artistica e la diversità culturale per garantire un ricco
ambiente educativo e artistico per le generazioni attuali e future.
Al fine di promuovere la diffusione
della cultura e della conoscenza che è alla base di tutta la creazione
culturale, vogliamo limitare il periodo di monopolio commerciale dei diritti
d’autore a una durata compresa tra i cinque e i venti anni. Dovrebbe essere
consentita la condivisione gratuita di file non commerciali.
3.1.2 – Riforma del
diritto d’autore
Vogliamo un diritto d’autore equo ed equilibrato,
basato sugli interessi della società nel suo complesso. Ci impegniamo per
l’abolizione dei monopoli dell’informazione, che sarebbero stati concepiti per
motivare gli autori a produrre più opere. In realtà, solo una manciata di
vantaggi privilegiati, mentre il mercato nel suo complesso sta fallendo. Questo
fallimento del mercato è evidente dal frequente bullismo dei singoli e delle
PMI da parte delle società di gestione collettiva e dalla perdita di opere
orfane e di opere fuori commercio per la società. Il nostro obiettivo è creare
un ambiente in cui la motivazione a creare va di pari passo con la libertà di
informazione.
Una migliore disponibilità pubblica di
informazioni, conoscenze e cultura è un prerequisito per lo sviluppo sociale,
tecnologico ed economico della nostra società. La copia, l’archiviazione,
l’utilizzo e l’accesso a opere letterarie e artistiche per scopi non
commerciali non solo devono essere legalizzati, ma anche protetti dalla legge e
promossi attivamente. A tal fine, le eccezioni al diritto d’autore devono
costituire diritti degli utenti e devono essere abolite le protezioni legali
per le serrature digitali dei beni culturali, come la gestione delle
restrizioni digitali (DRM). Tutti devono poter godere e condividere il nostro
patrimonio culturale senza la minaccia di azioni legali o censura.
Il monopolio commerciale conferito dal
diritto d’autore dovrebbe essere ridotto a un termine ragionevole. Le opere
derivate sono sempre consentite, con eccezioni che sono elencate in modo molto
specifico nella legge, con un margine minimo di interpretazione.
Internet come mezzo di comunicazione non
deve conoscere confini. Consideriamo le barriere nazionali artificiali per i
beni culturali un ostacolo al mercato interno europeo e in contraddizione con i
valori europei. Dobbiamo unificare le leggi europee sul diritto d’autore e
rendere obbligatorie in tutta l’Unione europea le eccezioni al monopolio del
diritto d’autore. “Questo video non è disponibile nel vostro paese” dovrebbe
essere una cosa del passato.
Occorre impedire l’introduzione di nuovi
monopoli nei settori dell’informazione e della cultura. Per legge, lo Stato
dovrebbe consentire o mantenere diritti esclusivi per i beni immateriali solo
se questi sono nell’interesse pubblico. Eventuali diritti esclusivi devono
essere limitati nel tempo, né la loro durata né la loro portata possono essere
estesi retrospettivamente.
La vita sociale, che si svolge sempre
più spesso in spazi digitali, non deve essere limitata da diritti esclusivi sui
beni immateriali. L’introduzione di norme sull'”uso equo” garantirà che le
interazioni sociali rimangano libere. La libertà d’informazione deve essere
salvaguardata salvaguardando il diritto al collegamento: Gli hyperlink sono un
elemento fondamentale del World Wide Web e non devono mai costituire una
violazione del diritto d’autore. Remixing, parodie, citazioni e campionamenti
saranno esenti dal diritto esclusivo di monopolio commerciale del copyright.
Le società di gestione collettiva
europee devono garantire una trasparenza globale, diritti di partecipazione
equa per i loro membri e condizioni contrattuali eque per gli artisti.
3.2 – Libera
conoscenza ed educazione
Una popolazione istruita e criticamente
pensante è una condizione necessaria per sostenere la democrazia funzionale, il
benessere, la coesione sociale e il successo stesso dell’integrazione europea.
Ci impegniamo per un accesso universale a un’istruzione di alta qualità in
tutta l’UE che consenta lo sviluppo personale dei cittadini, senza ostacoli
dovuti al loro ambiente sociale.
Il sistema educativo deve fornire ai cittadini
tutte le competenze di base per una vita indipendente nella società
dell’informazione, compresa l’alfabetizzazione funzionale, il minimo legale, la
privacy della rete, l’alfabetizzazione finanziaria di base e l’educazione ai
media. Attraverso l’educazione miglioreremo la resistenza della gente alla
propaganda e alla manipolazione psicologica.
Diffonderemo modelli educativi di
successo (come l’educazione ai media in Finlandia) dal livello locale a tutti i
paesi membri.
Consideriamo la mobilità degli
insegnanti come un modo estremamente utile per diffondere il know-how educativo
in tutta Europa e per combattere il sottosviluppo dei sistemi educativi
nazionali. Diventerà comune per gli insegnanti di tutti i livelli d’istruzione
aver sperimentato almeno un semestre di insegnamento all’estero.
La libera circolazione delle conoscenze
e delle informazioni è essenziale e deve essere promossa e garantita
nell’istruzione. Le istituzioni educative dovrebbero utilizzare sempre più
spesso le risorse didattiche disponibili con licenze gratuite, senza alcuna
restrizione alla copia. La disponibilità di media educativi con licenze
gratuite per tutti è essenziale per un accesso senza barriere all’istruzione,
sia all’interno che all’esterno dei confini dell’UE. L’educazione senza
frontiere è una parte importante di qualsiasi programma di welfare europeo che
non lascerà indietro parti d’Europa.
Sosteniamo la digitalizzazione e la
pubblicazione dei documenti conservati nelle biblioteche e negli archivi
pubblici di tutta l’UE.
Consideriamo l’innovazione come la
chiave per lo sviluppo della nostra ricchezza culturale e intellettuale.
Sosteniamo l’educazione dei cittadini e degli studenti sul loro diritto
all’informazione e sui formati liberi e sul software libero in tutti i tipi di
strutture educative.
3.3 – Scienza
Ci impegniamo per una creazione
efficiente e trasparente della conoscenza senza barriere artificiali alla sua
diffusione. Pertanto, sosteniamo pienamente la transizione verso la scienza
aperta in tutti i rami della ricerca.
I risultati scientifici finanziati dai
contribuenti saranno pubblicati in riviste accademiche ad accesso aperto. Lo
status quo degli editori commerciali che si appropriano di lavori creati da
istituzioni pubbliche deve finire e i risultati devono essere accessibili a
tutti.
L’eccessiva attenzione alla bibliometria
ha portato ad una situazione in cui è difficile seguire l’attuale sviluppo nel
proprio campo a causa della necessità di filtrare informazioni utili da
un’enorme quantità di pubblicazioni, spesso piene di affermazioni roboanti o
addirittura di risultati irriproducibili. Pertanto, i finanziamenti pubblici
devono essere destinati non solo alla produzione di risultati scientifici
originali, ma anche alla loro verifica e aggregazione in modo facilmente
accessibile (ad esempio, mantenendo un wiki per un dato ramo scientifico, cfr.
).
Introdurremo finanziamenti consistenti
per lo sviluppo di software scientifico libero (open source).
3.4 – Brevetti
3.4.1 – Brevetti
nell’era dell’informazione
I brevetti fungono principalmente da
deterrente all’innovazione piuttosto che da incentivo. La brevettabilità della
conoscenza in settori come la genetica e la biotecnologia, così come il
software, la rende una minaccia tangibile per il futuro della nostra società.
I monopoli sulle piante e le sementi e
le costose controversie legali su brevetti spesso banali dimostrano già che
sono sia gli innovatori che i consumatori a doverne pagare il prezzo. Il
diritto dei brevetti deve essere riformato o sostituito con un approccio che
consenta mercati più liberi e più equi invece di continuare a soffocare
ulteriormente l’innovazione.
3.4.2 – Riequilibrare
i brevetti con il bene comune
I pirati credono che i brevetti non
esistano per permettere alle grandi imprese di soffocare la concorrenza con una
marea sempre crescente di brevetti banali e invadenti. Vogliamo quindi porre
fine al continuo e crescente abuso dei brevetti.
3.4.3 – Brevetti nella
società dell’informazione
Il successo economico nella società
dell’informazione non dipende più solo dalle invenzioni tecnologiche, ma anche
dallo sviluppo della conoscenza e dalla condivisione delle informazioni. Lo
sforzo di regolare questi fattori, ora, attraverso il sistema dei brevetti, è
diametralmente opposto alla nostra richiesta di libertà di conoscenza e cultura
umana.
I brevetti non dovrebbero mai essere
concessi per “invenzioni” che sono programmi per computer, modelli di business
o opere della natura banali e non sostanziali. Questi tipi di brevetti
impediscono lo sviluppo di una società dell’informazione e portano alla
privatizzazione dei beni comuni. Le piccole e medie imprese IT in tutta Europa
dimostrano che i brevetti sul software non sono un prerequisito per il successo
economico. L’innovazione deve essere equamente ricompensata, ma ciò non
richiede necessariamente la concessione di privilegi monopolistici che
soffocano l’innovazione e incidono negativamente sull’accesso ai beni di prima
necessità.
L’UE, i suoi Stati membri e gli altri
paesi industrializzati non dovrebbero obbligare i paesi meno sviluppati ad
accettare le disposizioni in materia di brevetti che potrebbero nuocere ai loro
bisogni essenziali, alla salute, all’istruzione o alle opportunità di sviluppo.
3.4.4 – Brevetti,
medicinali e salute
I pirati si oppongono ai frequenti abusi
dei privilegi brevettuali, come l’introduzione di modifiche spurie ai farmaci
con protezione brevettuale in scadenza. Le pratiche anticoncorrenziali, come il
pagamento dei concorrenti per ritardare la commercializzazione dei farmaci
generici, dovrebbero essere attivamente impedite.
Sosteniamo l’istituzione e il
finanziamento di metodi alternativi per incentivare l’innovazione farmaceutica,
per sostituire progressivamente i brevetti in questo settore. Il nostro
obiettivo è quello di spezzare il legame diretto tra la ricompensa per gli
anticipi e il prezzo del prodotto finale per garantire che i medicinali siano
accessibili a tutti.
Le università e gli istituti di ricerca
dovrebbero essere in grado di svolgere la ricerca scientifica per la salute e
la medicina senza essere gravati da brevetti.
3.4.5 – Regolamento
internazionale dei monopoli intellettuali
I pirati si adoperano per una revisione
dell’accordo TRIPS a favore della limitazione dei diritti esclusivi sui beni
immateriali. Il nostro obiettivo è quello di applicare restrizioni simili a
tutti gli accordi commerciali che possono includere norme simili o anche più
ampie su brevetti e diritti d’autore.
4 – Ambiente, clima ed
energia
4.1 – Ambiente
I Pirati sostengono gli obiettivi e i
principi dichiarati dall’UE per salvaguardare l’acqua, l’aria, il suolo,
l’ambiente naturale e le materie prime per la nostra salute e il nostro
benessere. Siamo d’accordo anche sul fatto che ciò avvenga in modo sostenibile,
tenendo conto degli aspetti economici, sociali e regionali e agendo in modo
responsabile nei confronti delle generazioni future e del benessere degli
animali.
I pirati apprezzano i progressi compiuti
grazie alla legislazione ambientale dell’UE. Tuttavia, sebbene le misure
volontarie da parte di potenziali inquinatori possano talvolta funzionare, non
si può fare affidamento su di esse. Le scappatoie e le debolezze giuridiche
vengono utilizzate per servire gli interessi economici e i cittadini devono in
definitiva pagare i danni ambientali e sanitari. Per questo motivo, cerchiamo
di attuare e far rispettare in modo più efficace i principi di precauzione, di
prevenzione, di “chi inquina paga” e di affrontare i problemi alla fonte. Le
sanzioni in caso di inadempienza devono essere rafforzate. Gli informatori
ambientali svolgono un ruolo vitale per il bene della società. Essi devono
ricevere maggiore sostegno e sistemi di risarcimento che corrispondano in modo
più realistico ai loro danni professionali e personali.
Per aumentare la trasparenza e
l’affidabilità, vogliamo rendere obbligatorio l’approccio scientifico in
qualsiasi processo decisionale in materia ambientale. Il pubblico ha diritto a
un accesso facile, tempestivo e affidabile ai dati ambientali e alle decisioni
che ne derivano. Tali informazioni dovrebbero comprendere anche i metodi di
monitoraggio e di indagine. I dati dovrebbero essere sempre disponibili sui
siti web dei governi. I pareri scientifici e le specifiche che costituiscono la
base delle decisioni amministrative e giuridiche devono provenire da esperti
indipendenti. La partecipazione alle riunioni pertinenti deve essere
abbordabile. Inoltre, è necessario mantenere un’offerta diversificata di
scienziati indipendenti. Questo obiettivo può essere raggiunto solo finanziando
adeguatamente la ricerca accademica sui problemi ambientali acuti ed emergenti
piuttosto che promuovendo sempre più la ricerca con legami con l’industria.
L’attuazione della legislazione
ambientale deve concentrarsi sul raggiungimento degli obiettivi dichiarati e
non limitarsi a generare registrazioni e registrazioni supplementari. La
regolamentazione non deve richiedere registrazioni in ogni singolo paese
dell’UE; una registrazione centrale dovrebbe essere sufficiente per non
ostacolare l’accesso al mercato comune per le piccole e medie imprese (PMI).
L’impatto ambientale di qualsiasi burocrazia associata deve essere preso in
considerazione al momento di decidere sull’adeguatezza di un approccio.
4.2 – Clima
Deve essere attuato l’accordo di Parigi
per limitare l’aumento della temperatura a 1,5 °C al di sopra dei livelli preindustriali.
Sono stati sviluppati i concetti e le tecnologie necessarie per raggiungere
l’obiettivo della protezione del clima. I Pirati chiedono le condizioni
giuridiche per l’utilizzo di queste tecnologie. Le emissioni di CO2 prodotte
dalle merci transfrontaliere, ad esempio dalla produzione di energia elettrica,
dovrebbero essere attribuibili ai paesi importatori. L’espansione della
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili non deve essere limitata
per legge nei paesi dell’Unione europea. La costruzione di nuove fonti
energetiche rinnovabili deve essere oggetto di un’attenta considerazione
dell’impatto ambientale più ampio e dobbiamo soppesare il loro beneficio
ambientale netto.
L’energia
L’energia
Vogliamo creare un’infrastruttura
energetica sostenibile e affidabile. La transizione dalle risorse fossili alle
fonti energetiche rinnovabili e pulite è necessaria. L’uso delle fonti
energetiche deve essere sostenibile e non deve essere in conflitto con altri
obiettivi ambientali. Il nostro obiettivo è una struttura trasparente e
decentralizzata di fornitori di energia che garantisca opzioni partecipative
per tutti i cittadini e prevenga i monopoli.
5 – Finanza
5.1 – Tasse
L’UE è l’area economica più ricca del
mondo. Tuttavia, il reddito derivante dall’onere fiscale non è equamente
ripartito.
I sistemi di evasione fiscale,
soprattutto ma non esclusivamente quelli impiegati dalle grandi società
internazionali, sono oggi uno dei problemi più urgenti. Ci sono tre aree
principali su cui ci stiamo concentrando: la rottura del contratto sociale, la
corsa al ribasso e l’economia digitale.
5.2 – Ripartizione del
contratto sociale
È prassi comune che le società siano
incaricate dai loro azionisti di pagare il minor numero possibile di tasse.
Tuttavia, sono gli Stati nazionali che utilizzano le imposte riscosse per
creare un ambiente in cui le imprese possono prosperare. Alle imprese sono
garantiti sicurezza, stato di diritto, applicabilità degli obblighi, protezione
giuridica, infrastrutture, istruzione. È quindi nel loro interesse sostenere
tale ambiente pagando le tasse.
Ci sono molti strumenti di evasione
fiscale disponibili e i pirati si sforzeranno di limitarli il più possibile. I dati
forniti dal FMI indicano che i regimi di evasione fiscale ci costano quasi 500
miliardi di euro all’anno, mentre nel 1990 era inferiore a 100 miliardi di euro
all’anno. Si tratta di una tendenza allarmante. Per illustrare l’entità della
questione, 500 miliardi di euro rappresentano quasi la metà del quadro
finanziario dell’UE per il periodo 2014-2020, circa il 20% in più del volume di
beneficenza a livello mondiale, o il 3-5% della riscossione delle imposte a
livello mondiale.
Proponiamo di combattere questo fenomeno
con l’erosione della base OCSE e il trasferimento degli utili e la direttiva UE
contro l’evasione fiscale per scoraggiare il trasferimento degli utili verso un
paese a tassazione bassa o nulla e il trasferimento virtuale di beni e servizi
inesistenti.
5.3 – Corsa verso il
basso
Molti stati tendono a concedere
agevolazioni fiscali o altri incentivi fiscali per attrarre filiali di grandi
società internazionali. Questi spesso non producono nulla di valore tangibile e
quindi servono solo a ridurre l’onere fiscale delle loro società madri. In
molti casi, l’aliquota d’imposta effettiva per le società che si avvalgono di
queste opportunità era inferiore all’1% della base imponibile. Il risultato
della concorrenza interstatale per attirare le imprese è una corsa al ribasso
in termini di gettito fiscale.
La Commissione europea sta lottando
contro la corsa al ribasso adottando norme per il mercato interno unico. Ad
esempio, in un’indagine ai sensi dell’articolo 107, il TFUE ha stabilito che il
sistema fiscale irlandese costituisce una sovvenzione statale illegale a favore
di Apple e che Apple è tenuta a pagare 14 miliardi di euro di debiti fiscali.
Soluzioni proposte – CCCTB (base
imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società); maggiore controllo
della Commissione sul paradiso fiscale nell’UE. La base imponibile consolidata
comune per l’imposta sulle società calcola la tassazione di un’entità
multinazionale in ogni paese dell’UE sulla base delle vendite, del capitale e
del lavoro in ogni singolo paese. In questo modo si elimineranno le discrepanze
tra i sistemi nazionali, i regimi preferenziali e le decisioni fiscali occulte,
che gli evasori fiscali sfruttano. Eliminerà la necessità di prezzi di
trasferimento e combatterà l’erosione degli utili, che è la via principale per
il trasferimento degli utili.
5.4 – Digital Economy
Internet è un mezzo globale che
trascende i confini geografici. Poiché il quadro giuridico esistente è più o
meno territoriale, spesso non riesce a cogliere le complessità introdotte
dall’economia digitale.
Il nostro obiettivo è quello di mettere
sotto controllo democratico le finanze dell’economia digitale e allineare i
suoi obiettivi con quelli della società.
Soluzione proposta – modificare le
attuali regole della cosiddetta “stabile organizzazione” e tassare alcuni
servizi digitali nel luogo in cui sono stati creati con un’aliquota del 3% del
fatturato. Ciò si applicherà alle società considerate come aventi una presenza
digitale imponibile in base alle entrate annue o al numero di contratti tra il
digitale e i loro clienti in un anno imponibile. In ultima analisi, il nuovo
sistema assicura un legame reale tra il luogo in cui sono realizzati gli utili
digitali e il luogo in cui sono tassati.
5.5 – Fondi
Strutturali
I fondi strutturali sono uno strumento
importante per rafforzare la coesione dell’Europa ed esprimere solidarietà in
Europa ancora divisa dai diversi risultati delle economie nazionali e
regionali. Sosterremo ogni sforzo per aumentare la sua flessibilità in modo che
possa rispondere prontamente agli sviluppi aggiornati dell’economia o della
situazione della sicurezza. Sosterremo anche ogni sforzo per ridurre l’onere
burocratico associato al trattamento delle domande di sovvenzione (ad esempio,
sulla base della differenziazione tra i richiedenti in base ai risultati reali
delle loro domande in passato.)
I fondi dovrebbero essere gestiti in
modo trasparente ed efficiente, la Commissione europea dovrebbe mantenere un
ruolo di controllo sostanziale nella gestione condivisa dei fondi. Un ruolo più
importante del Parlamento europeo potrebbe essere preso in considerazione in
futuro.
È pienamente legittimo limitare il
finanziamento dei progetti in risposta all’abuso dei fondi e all’uso
fraudolento delle sovvenzioni. Tuttavia, ci opponiamo, come passo in
contraddizione con il senso originario dei Fondi strutturali, a qualsiasi
tentativo di utilizzare la limitazione dell’accesso ai fondi come strumento di
pressione sui paesi beneficiari in relazione a questioni politiche non correlate.
6 – I diritti umani
nell’era digitale
6.1 – Diritto
all’autodeterminazione
Consideriamo evidente il diritto del
popolo all’autodeterminazione.
6.2 – Diritto alla
privacy
Il diritto alla privacy consiste nel
proteggere gli impotenti dagli abusi e dai maltrattamenti dei potenti. I pirati
credono che ogni individuo dovrebbe avere il diritto alla privacy nella propria
vita personale. La privacy include il diritto alla discrezione e il diritto
all’anonimato. L’anonimato non solleva alcuna persona dalla responsabilità per
le proprie azioni.
6.3 – Sicurezza in
libertà
L’espansione dei nostri diritti civili e
la tutela della nostra libertà è una motivazione primaria per i Pirati.
La minaccia rappresentata da misure di
sorveglianza illegali ed eccessive, imposteci da governi sia stranieri che
nazionali, sia in risposta al terrorismo o ad altre forme di criminalità, è
grave. Vi è l’immediata necessità di agire per ristabilire l’equilibrio e
ristabilire la nostra privacy.
6.4 – Privacy e
Sorveglianza di massa
Gli europei hanno una storia orgogliosa
di lottare per i loro diritti fondamentali e le libertà dei loro concittadini.
Per preservare i nostri diritti e le
nostre libertà e per garantire l’efficacia dell’applicazione della legge, i
pirati chiedono che la raccolta e il monitoraggio dei dati siano limitati alle
persone sospettate di aver commesso o preparato un reato e che sia necessaria
l’approvazione e il controllo giudiziario.
Un’adeguata protezione contro la
criminalità è una responsabilità importante dello Stato. Dobbiamo garantire che
tale responsabilità sia assolta attraverso una politica di sicurezza
intelligente, razionale e basata sulle prove.
I pirati vogliono abolire la pratica
della raccolta, dell’archiviazione e della corrispondenza dei dati di routine ,
automatizzata e non mirata. Respingiamo la raccolta generalizzata e
indiscriminata di dati di comunicazione (conservazione dei dati), dati di
viaggio (PNR) e dati biometrici. I pirati si oppongono alla profilazione
automatica delle persone per suddividerle in categorie di rischio
(“profilazione”) alle frontiere (sistema di ingresso/uscita).
Gli spazi pubblici sono pieni di
telecamere che monitorano il movimento di persone e veicoli, tracciano i volti
e combinano queste informazioni senza considerare il potenziale di erosione
della privacy. Le prove dimostrano che la presenza di tali sistemi ha scarsi
effetti sul tasso di criminalità e che, nel migliore dei casi, la criminalità
si sposta semplicemente in altri spazi. I pirati sostengono e darebbero
priorità al movimento del personale di polizia, dai compiti di controllo, al
pattugliamento delle strade. I pirati sono contrari all’obbligo di
identificarsi se non sono sospettati di aver commesso un reato, soprattutto
quando esercitano il loro diritto di protestare o di riunirsi.
I pirati si oppongono allo scambio di
dati personali con paesi che non tutelano efficacemente i diritti fondamentali,
tranne che in caso di emergenza.
6.5 – Stop ai nuovi
piani di sorveglianza
I pirati vogliono fermare l’erosione dei
diritti civili, che ha assunto proporzioni drammatiche nella storia recente.
Per garantire la nostra sicurezza, non abbiamo bisogno di nuove leggi di
sorveglianza, le leggi esistenti sono sufficienti.
In particolare, rifiutiamo:
·
La proposta di rendere obbligatorio il rilevamento delle impronte digitali
di tutti i titolari di carta d’identità nell’Unione europea.
·
Tentativi di consentire ai fornitori di conservare indistintamente i dati
delle comunicazioni a fini di “sicurezza” nel contesto della proposta di
regolamento e-Privacy.
·
La proposta di creare un registro d’identità centralizzato dell’UE che
includa le impronte digitali e le immagini del volto (“interoperabilità”).
·
Accesso transfrontaliero unilaterale delle autorità di contrasto
transfrontaliere ai dati che eludono i canali di assistenza reciproca
(“regolamento sulle prove elettroniche”).
·
Screening dei viaggiatori mediante rilevatori di menzogne (progetto “iBorderCtrl“).
6.6 – Valutazione
sistematica dei poteri di sorveglianza e della moratoria esistenti
I pirati sostengono misure ben ponderate
per tenerci al sicuro, ma intendono abolire le interferenze dannose nei nostri
diritti fondamentali. Vogliamo quindi che l’Agenzia europea per i diritti
fondamentali esamini sistematicamente tutti i poteri e i programmi di
sorveglianza attuali e futuri per quanto riguarda l’efficacia, i costi, gli
effetti collaterali negativi, le alternative e la compatibilità con i nostri
diritti fondamentali.
I pirati chiedono una moratoria su
qualsiasi ulteriore interferenza con i nostri diritti umani da parte delle
agenzie di sicurezza dell’Unione europea in nome della sicurezza interna finché
non sarà completata la revisione sistematica dei poteri esistenti da parte
dell’Agenzia per i diritti fondamentali.
6.7 – Ricerca sulla
sicurezza
I pirati sostengono il finanziamento
della ricerca attraverso l’UE, tuttavia, il frequente coinvolgimento di agenzie
governative in operazioni di sorveglianza e filtraggio come INDECT e CleanIT
dimostra la chiara intenzione di utilizzare tali tecnologie in un modo che li
rende strumenti finanziati con fondi pubblici per lo smantellamento dei diritti
civili. Sosteniamo pertanto che l’Unione europea non deve finanziare tecnologie
che limitano i diritti fondamentali.
6.8 – Protezione della
nostra privacy online
La proposta di regolamento e-Privacy
aggiornerà le norme sulla privacy per le comunicazioni elettroniche. Rifiutiamo
i tentativi di consentire ai fornitori di conservare indistintamente i dati
delle comunicazioni per scopi di “sicurezza”. La raccolta o l’utilizzo dei dati
personali per il commercio dei dati, la pubblicità o la ricerca di mercato o di
opinione deve essere consentito solo con il consenso attivo e informato
dell’interessato.
È necessaria un’ulteriore legislazione
sulla privacy su Internet per garantire che i servizi della società
dell’informazione possano essere utilizzati e pagati in forma anonima e non
registrare indiscriminatamente le nostre attività online. Intendiamo sostituire
l’economia della sorveglianza con un’economia anonima di micro-pagamento.
Il diritto di utilizzare la crittografia
deve essere garantito. Il supporto alla cifratura end-to-end sarà reso obbligatorio per i produttori
di apparecchiature di telecomunicazione. La cifratura del trasporto deve essere
resa obbligatoria per gli operatori di telecomunicazioni, in particolare per
gli operatori di cavi internazionali. Le comunicazioni nazionali e
inter-comunitarie non saranno più instradate attraverso paesi terzi per evitare
che i servizi di intelligence stranieri possano intercettarle.
6.9 – Esportazione
delle tecnologie di controllo della sorveglianza e censura
Sosteniamo i controlli all’esportazione
delle tecnologie di sorveglianza e censura. Non sosterremo la proliferazione,
mediante crediti all’esportazione o altre garanzie statali, di tecnologie di
sorveglianza e censura di fabbricazione europea a favore di paesi autoritari
che non rispettano lo Stato di diritto. Combatteremo per difendere la privacy
di giornalisti, attivisti e cittadini di tutto il mondo, sostenendo una
legislazione che impedisca ai regimi oppressivi di acquistare tali tecnologie e
servizi da qualsiasi entità dell’Unione europea.
7 – Free Software
I pirati sostengono la promozione di
software che può essere utilizzato, analizzato, diffuso e modificato da
chiunque. Il software libero e libero open source è essenziale per il controllo
degli utenti sui propri sistemi tecnici e fornisce un contributo significativo
al rafforzamento dell’autonomia e della privacy di tutti gli utenti.
7.1 – Software Libero,
Formati e Protocolli nella Pubblica Amministrazione
I dati dei cittadini devono essere
elaborati, gestiti e protetti con strumenti di software libero, ove possibile.
Il software proprietario può essere usato solo fino a quando il software libero
non può essere effettivamente usato o creato per quello scopo specifico.
Il software libero riduce i costi
amministrativi, promuove il supporto tecnico locale e aumenta la capacità di
identificare il codice dannoso. Guideremo la migrazione del settore pubblico
verso il Software Libero in modo che non ci sia più una dipendenza da fornitori
specifici.
I cittadini e le imprese non devono
essere costretti ad usare software proprietario quando si tratta con la
pubblica amministrazione. La comunicazione online con il governo deve essere
basata su protocolli e formati liberi e neutri rispetto ai fornitori.
8 – Open Data
Tutti i dati creati per uso pubblico,
indipendentemente dall’origine, dovrebbero essere liberamente accessibili al
pubblico, a condizione che i dati personali non siano rivelati senza il
consenso delle persone interessate. Tali dati sono messi a disposizione in una
forma appropriata, che comprende anche un modulo per il trattamento dei dati.
L’accesso non deve essere limitato da tasse, licenze, procedure di domanda o
mezzi tecnici eccessivi.
Ci impegniamo per una legge sulla
libertà d’informazione a livello UE che abolirà gli aspetti critici
dell’attuale regolamento UE che fungono da barriere per l’accesso alle
informazioni, come la definizione di “documento” e il termine di ricorso.
Sosterremo la creazione di meccanismi per condividere i dati a livello nazionale
in tutta l’UE.
9 – Politiche di Rete
La rivoluzione digitale ha cambiato le
strutture sociali ed economiche in tutta Europa; l’accesso libero e paritario a
Internet è ormai un requisito fondamentale per la partecipazione alla società civile.
I cittadini dovrebbero avere la possibilità di accedere a Internet in forma
anonima.
I pirati desiderano includere il diritto
di “partecipazione digitale” nella Carta europea dei diritti fondamentali.
Sosterremo misure volte a garantire la capacità della società civile
rappresentativa di partecipare a forum multilaterali. Ci opporremo a qualsiasi
tentativo da parte di imprese, enti governativi o intergovernativi di assumere
il controllo della governance di Internet.
9.1 – Proteggere la
libertà di espressione online
La libertà di parola è la pietra
angolare di una società democratica. Non deve essere posta nelle mani di
società private o di algoritmi. La decisione di rimuovere il contenuto deve
essere riservata a un organismo pubblico indipendente come un giudice.
Gli intermediari online non dovrebbero
essere responsabili delle azioni dei loro utenti. L’uso di filtri automatici di
upload per individuare e bloccare i “contenuti terroristici” o le violazioni
del copyright online dovrebbe essere vietato, perché spesso portano alla
cancellazione di contenuti legali, compresa la documentazione delle violazioni
dei diritti umani nelle zone di conflitto, e incidono sui diritti degli utenti
di utilizzare le eccezioni al copyright, come le citazioni o la parodia.
9.2 – Neutralita della
Rete (“Net Neutrality”)
La Net Neutrality è
fondamentale per mantenere Internet libera per tutti. Non permetteremo alcuna
restrizione del traffico. Vale a dire, restrizioni basate sulla natura del
contenuto/servizio. Inoltre, non permetteremo restrizioni basate sulla
posizione geografica dell’emittente e del destinatario. Le misure di gestione
del traffico sono consentite solo in circostanze eccezionali, gestite in modo
chiaro e trasparente e solo per motivi tecnici.
9.3 – Potenziamento
dell’infrastruttura di rete
I pirati sostengono con forza lo
sviluppo su scala europea di infrastrutture di comunicazione all’avanguardia.
Il nostro obiettivo è fornire l’accesso alla banda larga a tutti i cittadini
dell’UE.
Mentre le reti sono migliorate e
modernizzate, occorre evitare qualsiasi monopolio sulle infrastrutture.
9.4 – Sbloccare la
rete: Il diritto all’interoperabilità
Le piattaforme commerciali, sociali e di
messaggistica sono ben note per spiare i loro utenti, per aiutare gli
inserzionisti a manipolarli e per censurare le comunicazioni online. Quando
lasciano tali piattaforme, i Pirati vogliono che gli utenti abbiano il diritto
di portare i loro contatti ad un servizio alternativo e di tenersi in contatto
con loro. Le piattaforme sociali e di messaggistica devono essere rese
interoperabili.
9.5 Sicurezza nell’Era
Digitale
Con l’Internet delle cose, i computer
cominciano a influenzare il mondo in modo diretto e fisico (ad es. tecnologia
automobilistica o ospedaliera). I dispositivi IT insicuri e vulnerabili alle
minacce all’integrità e alla disponibilità rischiano sempre più spesso le
nostre vite e le nostre proprietà. Non possiamo più permetterci disastri di
sicurezza che si verificano regolarmente.
I pirati vogliono che gli utenti abbiano
il controllo della tecnologia che utilizzano nella loro vita quotidiana. Gli
utenti hanno bisogno di un diritto di modificare e riparare i dispositivi da
soli.
I pirati vogliono obbligare i produttori
commerciali di dispositivi IT a fornire aggiornamenti regolari per un periodo
di tempo ragionevole. Se gli aggiornamenti o le correzioni di vulnerabilità non
vengono forniti entro un periodo di tempo ragionevole dopo la loro scoperta, i
produttori commerciali sono responsabili. Quando un produttore decide di
abbandonare un prodotto che è ancora in uso diffuso, il codice sorgente e gli
strumenti di sviluppo dovrebbero essere resi pubblici per consentire alla
comunità di mantenerlo.
Le autorità pubbliche sono tenute a
rivelare le vulnerabilità che trovano o acquisiscono. Non devono esistere
backdoor nella tecnologia di cifratura in quanto ciò indebolirebbe e
minaccerebbe l’integrità e la sicurezza di tutti i sistemi.
Sosterremo la legislazione volta a
garantire la possibilità di trasferire dati personali da un servizio Internet
ad un altro e a massimizzare l’interoperabilità tra i diversi fornitori di
servizi Internet.
10 – Affari
internazionali
10.1 – Politica estera
L’obiettivo della politica estera
europea è quello di costruire relazioni diplomatiche durature tra l’Unione
europea e gli altri Stati. Queste relazioni bilaterali possono basarsi su
scambi culturali, economici o tecnologici.
La costruzione della diplomazia europea
deve rispettare la libertà di Internet, la tutela dei diritti umani e lo
sviluppo sostenibile.
10.2 – Politica di
cooperazione allo sviluppo e di aiuto umanitario
I Pirati europei si sono impegnati ad
attuare l'”Agenda 2030″ delle Nazioni Unite e a compiere progressi
significativi nell’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile sia
all’interno che all’esterno dell’UE.
La cooperazione allo sviluppo deve continuare
a svolgere un ruolo vitale nella politica estera e di sicurezza comune dell’UE:
i pirati sostengono il rafforzamento dei legami con i paesi del Sud del mondo e
utilizzano gli strumenti di cooperazione allo sviluppo a beneficio di tali
paesi. Consideriamo lo 0,33% dell’aiuto allo sviluppo al reddito nazionale
lordo per i “nuovi Stati membri dell’UE” come un importo realistico
corrispondente alla responsabilità globale che questi paesi dovrebbero
assumere, e incoraggeremo questi paesi ad aumentare i loro finanziamenti fino
al raggiungimento di questo obiettivo.
Scoraggiamo fortemente l’uso dell’aiuto
allo sviluppo come mezzo per prevenire obiettivi a breve termine come la
limitazione della migrazione economica, dato che i programmi di cooperazione
allo sviluppo e i partenariati si basano sulla prevedibilità e sull’effetto a
lungo termine. A tale riguardo, sosteniamo la revisione del nuovo consenso
europeo in materia di sviluppo adottato nel 2017.
I pirati si sono impegnati ad attuare
l’Agenda per l’umanità come risultato del Vertice umanitario mondiale del 2016.
Anche se i pirati considerano l’approccio a grappolo agli aiuti umanitari come
uno strumento importante per il coordinamento di tutti gli attori umanitari
coinvolti nella risposta, noi chiediamo un approccio basato sul denaro contante
nella fornitura di aiuti umanitari alle persone bisognose.
10.3 – Protezione
internazionale dei diritti fondamentali
L’Unione europea dovrebbe essere un
attore politico che protegge gli informatori europei e internazionali. Essi
dovrebbero poter beneficiare del diritto di asilo politico nell’UE.
L’Unione europea deve integrare la
protezione dei diritti umani senza fare alcuna differenza attribuibile
all’orientamento sessuale o al genere.
10.4 – Risoluzione dei
conflitti
I pirati vogliono prestare particolare
attenzione alla stabilizzazione dei conflitti e degli Stati fragili, poiché la
loro instabilità è fonte di problemi per l’intera comunità internazionale. La
risoluzione dei conflitti deve basarsi sul rispetto del diritto internazionale,
che è la base di una comunità internazionale pacifica.
10.5 – Forze armate
I pirati sostengono gli sforzi congiunti
per proteggere le nazioni dell’Unione europea. Tutte le forze armate europee
(esistenti o di nuova costituzione) devono essere poste sotto la supervisione
e/o il controllo del Parlamento europeo attraverso la riserva parlamentare. È
necessario garantire che non vengano utilizzate contro la volontà del
Parlamento.
10.6 – Uso delle armi
I pirati si battono per una
regolamentazione più severa del commercio mondiale di armi e vietano le
esportazioni di armi nelle zone di conflitto.
I pirati cercano un mondo più pacifico e
sostengono una regolamentazione più rigorosa del commercio di armi. I Pirati si
adopereranno pertanto per una migliore condivisione delle informazioni sulle
decisioni e sui rifiuti di licenze di esportazione di armi, al fine di
garantire una politica coerente dell’UE in materia di esportazione di armi.
L’UE dovrebbe aumentare ulteriormente il suo sostegno all’attuazione e
all’universalizzazione del trattato sul commercio di armi per ridurre la
possibilità di esportare armi nelle zone di conflitto attraverso paesi con una
regolamentazione del commercio di armi leggere.
10.7 – Marcatura a
prova di manomissione delle armi militari
I Pirati chiedono l’applicazione dello
strumento delle Nazioni Unite per la marcatura e la tracciabilità delle armi
militari (armi leggere). Tutte le armi leggere ad uso militare prodotte nell’UE
o al di fuori dell’UE su licenza di un produttore dell’UE devono essere
contrassegnate con un metodo a prova di manomissione per garantire che ogni
arma possa essere identificata in modo univoco.
La marcatura a prova di manomissione
consentirà di seguire in modo trasparente il modo in cui le armi sono esportate
illegalmente in regioni critiche. Con la possibilità di rintracciare
effettivamente le armi fino ai paesi di origine, saranno identificati gli
esportatori e i produttori che partecipano a vendite illegali in regioni
vietate.
11 – Difesa e
Tecnologia
11.1 – Intelligenza
Artificiale
I Pirati sostengono l’avvio di negoziati
nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite su alcune armi convenzionali
su uno strumento normativo per vietare i “sistemi di armi letali autonome”,
ovvero armi che possono selezionare e impegnare obiettivi senza la supervisione
umana.
11.2 – Difesa del
Ciberspazio (Cyber defense)
Il cyberwarfare è
una minaccia alla pace e alla stabilità internazionale, soprattutto a causa
della mancanza di trasparenza e delle difficoltà di attribuzione delle
responsabilità.
In conformità con i nostri principi di
sviluppo tecnico e di condotta trasparente del potere, i Pirati sostengono un
trattato internazionale sulla guerra informatica. Il trattato vincola i
firmatari a dichiarare qualsiasi uso di armi informatiche. Sotto le armi
informatiche rientrano tutti i software e i sistemi informatici che, attraverso
le reti TLC, controllano, manipolano, negano, disgregano, degradano o
distruggono i sistemi informativi mirati o le reti di governi e individui
stranieri. Inoltre, i firmatari si impegnano a non compromettere attivamente la
sicurezza dei sistemi civili.
12 – Migrazione
Le politiche in materia di migrazione e
asilo devono rispettare la dignità umana dei migranti e dei richiedenti asilo.
I pirati europei chiedono una politica
europea comune in materia di immigrazione:
·
consente di migrazioni legali verso il mercato del lavoro europeo,
·
valorizza positivamente le competenze linguistiche e le altre
competenze fornite dai candidati nel processo,
·
riconosce in modo semplificato i certificati e le qualifiche
professionali rilasciati,
·
consente agli Stati membri di adeguare le loro esigenze in funzione
della loro situazione e delle loro esigenze.
12.1 Asilo
I Pirati europei chiedono una politica
europea comune in materia di asilo che attui quanto segue:
garantisce la libertà di stabilimento in
Europa per coloro la cui domanda è stata approvata;
promuove la possibilità di ricongiungimento familiare per coloro la cui domanda è stata approvata;
la possibilità di presentare le domande di asilo anche al di fuori dell’Europa e, se accolta, di offrire un aiuto.
promuove la possibilità di ricongiungimento familiare per coloro la cui domanda è stata approvata;
la possibilità di presentare le domande di asilo anche al di fuori dell’Europa e, se accolta, di offrire un aiuto.
13 – Politica
commerciale internazionale
Respingiamo gli accordi internazionali
multilaterali che consolidano monopoli e brevetti disfunzionali a scapito dei
diritti civili e delle libertà umane.
I Pirati richiedono che tutti gli
accordi commerciali rispettino la protezione dei dati personali dei consumatori
e delle imprese.
13.1 – Principi per
gli accordi commerciali
I pirati stabiliscono che in tutti i
negoziati dell’Unione europea sugli accordi commerciali devono essere
soddisfatte le seguenti condizioni:
·
Il Parlamento europeo deve ratificare il trattato e il
trattato deve essere negoziato nel rispetto dei principi elencati di seguito.
·
Durante il processo negoziale è garantito un accesso
completo alle informazioni e alle audizioni pubbliche.
·
Il trattato proposto include il rispetto della libertà
di Internet, dei diritti sociali e civili e dello sviluppo sostenibile.
·
Si tiene conto degli interessi delle piccole e medie
imprese.
Tali condizioni sono illustrate qui di
seguito.
13.1.1 – Partecipazione del Parlamento
europeo
Gli accordi commerciali contengono
decisioni politiche importanti per la società e difficili da modificare dopo la
loro adozione. Pertanto, il Parlamento europeo, l’unico organo dell’UE che ha
un mandato democratico diretto, dovrebbe avere una posizione pertinente quando
si occupa di politiche commerciali.
Il Parlamento europeo dovrebbe avere
accesso a tutto il materiale negoziale attraverso la sua commissione per il
commercio internazionale (INTA) e dovrebbe avere il diritto di essere un
osservatore dei negoziati, nonché il diritto di formulare osservazioni
vincolanti alla Commissione europea.
13.1.2 – Accesso completo alle
informazioni e alle audizioni pubbliche
I Pirati sono contro le trattative
segrete. I documenti relativi ai negoziati degli accordi commerciali dovrebbero
essere messi a disposizione del Parlamento europeo e del pubblico. Chiediamo
che tutti i risultati delle consultazioni siano pubblicati tempestivamente e
integralmente.
13.1.3 – Rispetto della libertà di
Internet, dei diritti sociali e civili e dello sviluppo sostenibile
I pirati considerano evidente il diritto
della gente alla privacy e all’autodeterminazione. Pertanto, essi devono essere
rispettati e promossi anche nel contesto degli accordi commerciali.
Poiché questi principi si applicano a
tutti i cittadini, l’UE deve garantire che gli accordi commerciali non
consentano ai loro partner commerciali di violarli.
Tutti i futuri accordi commerciali
europei dovrebbero basarsi sul principio dello sviluppo sostenibile. L’accordo
non può essere ratificato se ha un impatto negativo sull’ambiente.
13.2 – Occorre tener
conto degli interessi delle piccole e medie imprese.
Attualmente gli accordi commerciali
tengono conto principalmente degli interessi delle imprese globali, mentre le
piccole e medie imprese ne beneficiano raramente; le PMI sono sempre più spesso
estromesse dal mercato. Vogliamo cambiare questa situazione.
13.3 – La
responsabilità delle imprese internazionali
L’Unione europea deve consentire di
impegnare la responsabilità giuridica delle imprese in caso di violazione del
diritto ambientale europeo per le loro azioni sul territorio dell’Unione, ma
anche per le loro azioni al di fuori del territorio dell’UE, se in quest’ultimo
caso la sede della società madre si trova sul territorio dell’Unione europea.
14 – Affari sociali e
sanità
Tutte le persone hanno diritto al più
alto livello raggiungibile di qualità dell’assistenza sanitaria. Ciò include
l’assistenza sanitaria preventiva, curativa e palliativa. Comprende anche i
fattori sociali determinanti della salute, quali alimenti sicuri, acqua
potabile, servizi igienico-sanitari di base e alloggi adeguati, condizioni di
lavoro sicure e sane e un ambiente sano.
14.1 – Disponibilità e
comfort del paziente
I pirati vogliono un accesso paritario
all’assistenza sanitaria per tutti, indipendentemente dalle risorse disponibili
per uno Stato e dal sostegno:
·
Nessuna discriminazione (diretta o indiretta) nell’accesso
all’assistenza sanitaria, indipendentemente dalle risorse a disposizione dello
Stato.
·
Beni e servizi sanitari accessibili a tutti. Gli Stati devono
garantire che nessuna persona debba incontrare ostacoli nell’accesso al proprio
diritto alla salute, compreso l’accesso alle informazioni sulla salute e sui
servizi sanitari.
·
Beni e servizi sanitari accessibili a tutti, indipendentemente dal
loro livello di reddito.
·
Le leggi e le politiche sanitarie sono concepite e attuate in modo
trasparente e con una partecipazione significativa delle persone interessate.
Tutti i sistemi sanitari devono includere un quadro di responsabilità, che
dovrebbe includere l’accesso a misure giudiziarie efficaci o ad altre misure
appropriate per le violazioni del diritto alla salute.
·
Ridurre i brevetti per i medicinali o almeno evitare il prolungamento
amministrativo dei brevetti.
·
Facilitare l’utilizzo delle cure transfrontaliere: Migliorare le
opportunità di utilizzare i sistemi sanitari all’estero per conto delle
compagnie di assicurazione sanitaria nazionali.
·
Carta sanitaria dell’UE per il mondo: Negoziazione della validità
della Carta Europea di Assicurazione Sanitaria (Blue Card) nei paesi extra UE.
Indipendentemente dalla struttura dei
sistemi sanitari (privati, pubblici o misti), i servizi sanitari dovrebbero
essere disponibili, accessibili, accettabili e di buona qualità per tutte le
persone e dovrebbero garantire un’assistenza sanitaria universale per tutti.
14.2 – Libera
circolazione dei lavoratori
I cittadini dell’UE che lavorano in un
altro paese dell’UE devono superare decine di ostacoli amministrativi per
lavorare e integrarsi pienamente in un altro paese dell’UE – in particolare i
diversi sistemi di sicurezza sociale, la diversa natura del pagamento in questi
sistemi, l’iscrizione ai sistemi sanitari, ecc.
L’UE dovrebbe pertanto incoraggiare i
suoi Stati membri a continuare a rimuovere gli ostacoli amministrativi alla
libera circolazione dei lavoratori attraverso l’armonizzazione dei sistemi di
sicurezza sociale e dei sistemi sanitari pubblici, in particolare
l’armonizzazione dei pagamenti in questi sistemi e la condivisione delle
informazioni tra gli Stati membri.
14.3 – Legislazione in
materia di droga
La maggior parte delle convenzioni
internazionali riguardanti la preparazione, la manipolazione e il consumo di
sostanze psicoattive è obsoleta e non si basa su fatti scientifici. Per
esempio, le prove scientifiche suggeriscono che la legalizzazione della
cannabis comporta meno danni alle persone e alla società del proibizionismo.
I pirati europei propongono che l’UE
dovrebbe:
·
Lavorare per cambiare le convenzioni internazionali sulle sostanze
psicoattive verso una visione scientifica.
·
Istituire un quadro che faciliti l’approccio scientifico che, tra le
altre cose, dovrebbe condividere informazioni e contribuire a finanziare la
ricerca sulle sostanze psicoattive.
·
Sostenere la legalizzazione e la regolamentazione della cannabis nei
singoli stati membri come mezzo per limitare il mercato nero.
15 – Programma
Spaziale
15.1 – Lo spazio come
fattore vitale
La comunicazione e la navigazione
satellitari, l’osservazione della Terra per le previsioni del tempo, i soccorsi
in caso di catastrofe, il monitoraggio dell’inquinamento e la ricerca orbitale
sono parte normale della nostra vita di oggi.
L’Europa svolge un ruolo vitale, ma
relativamente piccolo, nella tecnologia spaziale. Vogliamo stimolare questo
settore e aprirlo a nuove imprese. Ciò genererà una forte spinta verso la
tecnologia e la collaborazione tra gli Stati membri dell’UE e i paesi partner.
15.2 – Visione
spaziale dell’UE per il futuro
Grazie al progresso tecnologico e alla
commercializzazione dell’industria spaziale, cose come l’estrazione off-Earth,
la colonizzazione di altri pianeti, i viaggi interstellari e interplanetari o
la difesa planetaria non sono più argomenti per un futuro lontano, ma il
presente.
L’UE deve articolare una visione, una
strategia e obiettivi chiari per proteggere la cooperazione internazionale, la
governance globale multilaterale e i principi di base dello stato di diritto,
della giustizia e della democrazia nel settore spaziale. Ciò dovrebbe includere
lo sviluppo dell’Agenzia dell’UE per il programma spaziale, che è politicamente
e finanziariamente responsabile nei confronti del pubblico europeo attraverso
il Parlamento europeo e riceve un mandato adeguato a livello europeo per la
sicurezza spaziale.
15.3 – Politica dello
spazio industriale compatto
Il monopolio della tecnologia, della
ricerca e delle capacità si è spostato dallo Stato verso soggetti privati e
commerciali. Una strategia compatta a livello UE a sostegno dell’industria
spaziale dovrebbe basarsi sulla stimolazione del contesto imprenditoriale,
sull’abbondante finanziamento e sul sostegno alle attività di ricerca pubbliche
e private e su una visione chiara dei principali obiettivi dell’UE. Per creare
una vera e propria base spaziale industriale europea, saranno necessari
finanziamenti supplementari, come il Fondo europeo per la difesa, per sostenere
la ricerca di tecnologie che vanno dalla navigazione leggera interstellare all’estrazione
di risorse o a capacità di lancio europeo autonomo per fornire benefici
spaziali a tutta l’umanità.
15.4 – Strategie
dell’UE sulle risorse spaziali e la difesa planetaria
La chiara adesione ai principi del
diritto spaziale internazionale e il sostegno globale forniranno un quadro
normativo stabile e stimolante per attrarre e motivare le imprese private.
L’adesione al principio della condivisione dei benefici dell’OST per l’utilizzo
delle risorse spaziali per rendere lo spazio accessibile e contribuire a tutta
l’umanità, compresi i paesi in via di sviluppo, dovrebbe essere parte della
politica di sviluppo.
Le frammentate capacità nazionali di
osservazione degli oggetti vicini alla terra (NEO) saranno riunite in un’unica
agenzia dell’UE con un finanziamento adeguato. L’osservazione e la prospezione
dei NEO serviranno sia alla difesa planetaria che all’utilizzo delle risorse
per sviluppare capacità comuni.
Sostegno alla ricerca e allo sviluppo di
tecnologie polivalenti di alto livello di mitigazione e di utilizzo delle
risorse, come le tecniche laser, per creare un’economia spaziale funzionante e
sicura. Utilizzo delle risorse spaziali in situ per fomentare un’economia
spaziale funzionante che si tradurrà in servizi spaziali migliori e più
accessibili.
15.5 – Obiettivi a
lungo termine
Il programma spaziale dovrebbe anche
finanziare obiettivi che oggi sono o sembrano essere irraggiungibili. Lavorare
su obiettivi lontani, come costruire un laser interstellare a vela leggera, un
ascensore spaziale o un gancio spaziale, stimolerà lo sviluppo di tecnologie e
materiali radicalmente nuovi. Per garantire che l’uso civile a beneficio
dell’umanità e un’efficace collaborazione scientifica ed economica, tecnologie
spaziali così grandi e potenti dovrebbero essere sviluppate alla pari con i
partner internazionali.
15.6 – Raccogliere i
benefici del programma spaziale
I pirati ritengono che i risultati della
ricerca che alimenta il programma spaziale abbiano il potenziale per migliorare
la vita di tutti i cittadini dell’UE. Faremo in modo che i principi
dell’accesso aperto siano applicati ai risultati rendendoli ampiamente
disponibili. Sosterremo anche l’applicazione delle tecnologie nella vita
quotidiana. Ad esempio, condurremo l’aumento della copertura di Internet
attraverso l’uso di satelliti in regioni remote che sono difficili da coprire
con mezzi convenzionali. L’obiettivo di questa iniziativa è diffondere il
diritto umano fondamentale di Internet in tutta Europa e anche sostenere la
dislocazione della forza lavoro digitale dalle città sovraffollate. A tal fine
e per garantire il controllo democratico dei benefici spaziali dell’UE, il
consiglio di amministrazione dell’Agenzia spaziale dell’UE, di recente
istituzione, dovrebbe comprendere rappresentanti del Parlamento europeo con
diritto di voto.
16 – Trasporti
I fondamenti del nostro concetto si
basano sui principi di intermodalità, networking e sostenibilità. Quale
approccio nuovo e innovativo vogliamo adottare nella politica europea dei
trasporti? Il nostro pensiero si basa su una visione complessa delle catene di
approvvigionamento, una pianificazione accurata e un finanziamento trasparente
per l’intera durata del progetto. La conoscenza dell’intera immagine è limitata
nel tempo; apprezziamo il confronto con menti attente e critiche, in quanto
aiuta a prevenire gli errori nel momento della loro comparsa, quando è facile
riconoscerli e correggerli.
16.1 – Pigrizia
Energetica
I combustibili alternativi non possono
salvare il nostro pianeta mentre continuiamo a sprecare energia. Sosteniamo
l’iniziativa “Shared Mobility Principles for Livable Cities” – dove
si può camminare, non si deve guidare. Dove si può guidare insieme, non si deve
guidare da soli. L’UE sta perdendo miliardi di euro al giorno in un periodo
produttivo in cui i pendolari sono bloccati negli ingorghi stradali. Per questo
motivo promuoviamo il co-working o il lavoro da casa dove possibile, compreso
il servizio civile.
E’ ipocrita lo smistamento di merci in
tutta Europa per ottimizzare le tasse o importarle solo a causa dei diritti dei
lavoratori locali. Il nostro obiettivo è quello di creare una legislazione che
consenta ai consumatori di vedere i costi completi delle filiere di produzione
per trasformare di conseguenza le preferenze dell’UE, ad esempio promuovendo il
consumo locale di cibo senza sprechi rispetto alle importazioni oltreoceano.
Nel lungo termine prevediamo l’uso della
bicicletta e dei trasporti pubblici per accedere agli snodi di trasporto, ai
treni per i viaggi nazionali all’interno dell’UE e agli aerei principalmente
per raggiungere le destinazioni oltreoceano. Condividere è prendersi cura di
sé! La nostra priorità in questo caso è l’adeguatezza: il costo totale di
qualsiasi soluzione (compresa la manutenzione a lungo termine) deve essere
proporzionale al beneficio pubblico complessivo. Sosteniamo soluzioni
innovative come treni camion autonomi, strade e parcheggi intelligenti, tram o
autobus modulari, se del caso.
16.2 – Keep it Simple, Smart
Le norme europee in materia di trasporti
sono piene di eccezioni. Per ottenere l’allineamento di queste regole, devono
essere attuate condizioni salariali e di lavoro competitive per tutti i
conducenti professionisti in tutto il continente, così come l’armonizzazione
del divieto di circolazione dei camion e un mercato unico per locomotive e
tram. Siamo a favore di una legislazione progressiva per auto autonome e senza
conducente per risolvere i problemi di responsabilità e mantenere l’UE in cima
alla scala dell’innovazione nel settore automobilistico.
I diversi modi di trasporto dovrebbero
essere resi giuridicamente uguali, avere un sistema trasparente di sovvenzioni
e il loro costo dovrebbe riflettere tutte le esternalità applicabili.
16.3 – Grande Fratello
sulle strade (“Big Brother on the Road”)
Il nostro obiettivo è un sistema
satellitare a pedaggio unico, controllato pubblicamente e facile da usare per
il trasporto commerciale sulle autostrade, che consente l’uso di applicazioni
open-source, consentendo di elaborare grandi dati resi anonimi e quindi di
migliorare la gestione del traffico sia a livello comunale che interstatale.
Insistiamo sul fatto che e-Call e altri dispositivi simili per la registrazione
dei movimenti rimangono opzionali e i loro dati rigorosamente anonimi, in modo
che la partecipazione a tali attività di monitoraggio dei trasporti rimanga uno
strumento trasparente di scelta con benefici pubblici, piuttosto che un mezzo
obbligatorio di sorveglianza governativa utilizzando appaltatori esterni e
meccanismi di controllo opachi.
16.4 – Viaggi
transfrontalieri locali
Gli attuali flussi di trasporto,
soprattutto nei nuovi paesi dell’UE, continuano a copiare principalmente la
vecchia gerarchia nazionale. Utilizzando nuove opzioni di trasporto dinamico (bike sharing e car-sharing, trasporto
pubblico su richiesta, apps per le chiamate) ci impegneremo per consentire
nuovi flussi di trasporto naturale, che ignorano i confini nazionali. Tutti i
cittadini dell’UE hanno il diritto ad una vera e propria libera circolazione.
Queste misure consentono di dare impulso alle regioni periferiche che sono
spesso le meno efficienti all’interno dei paesi.
16.5 – Legalizzazione
del ride-hailing
Le grandi aree metropolitane dell’UE
sono attualmente in un limbo giuridico per quanto riguarda le app di ride-hailing (Taxify, UBER), ostacolando così
l’ulteriore ricerca e sviluppo di tali progetti. Riteniamo che il legislatore
debba riflettere l’attuale sviluppo tecnologico e che un quadro comune per le
applicazioni di ride-hailing dovrebbe esistere
a livello europeo, consentendo al GPS e a tecnologie simili di essere
riconosciuto come sistema certificato per il calcolo delle distanze. La
legalizzazione delle applicazioni di ride-hailing sarà
un grande vantaggio per le zone rurali e per gli individui meno abbienti.
16.6 – Legislazione
armonizzata per i veicoli a guida autonoma
L’UE dovrebbe adoperarsi per una
legislazione armonizzata per i veicoli autonomi.
Scarica il file in formato PDF: CEEP19
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